Dalla Rosa scarica Dalla Pozza ma teme l’ira di Achille: lo dice la Lega che contesta il “sistema” ma riverisce come molti il giornale di sistema

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Pubblichamo prima della nota di Matteo Celebron, segretario cittadino della Lega, sulle critiche di Otello Dalla Rosa alla gestione precedente della mobilità a Vicenza, ergo ad Antonio Dalla Pozza, un invito rivolto a lui e a chi pigramente legge solo certa stampa: “Caro Matteo, siamo un po’ stanchi di ricevere da lei ed altri repliche a notizie che dite siano state pubblicate su altri giornali senza leggere che ci sono da noi tipicamente il giorno prima, magari senza certe interpretazioni. Perché dovremmo pubblicizzare un giornale per giunta da noi non stimato come espressione degli interessi della gente?  


Oggi pubblicheremo, comunque, la sua nota ma in futuro legga prima noi e nei suoi comunicati a tutti citi noi, quando abbiamo scritto le stesse cose prima degli altri. Opporsi ad Achille Variati significa avere anche il coraggio di opporsi al giornale che del sistema intorno a Variati è espressione. Cordialità.

Il direttore

 

Ecco la nota dela Lega

“Non è finita la campagna elettorale ed è già iniziata la resa dei conti nel centrosinistra. Con la notizia di oggi della bocciatura di Dalla Rosa su Antonio Dalla Pozza la gioiosa macchina da guerra della coalizione che sta governando mostra i suoi primi, veri, conflitti interni” – dichiara il segretario cittadino della Lega, Matteo Celebron -. “Capisco che sia difficile per il manager che ha vinto le primarie tenersi in casa il simbolo del fallimento della viabilità a Vicenza, che ha effettivamente un nome ed un cognome, un politico che siede in Sala Bernarda da vent’anni e che, dopo aver proclamato ai quattro venti che non si sarebbe ricandidato, lo ritroviamo ancora nella lista del PD. Ma, come abbiamo già visto altre volte, il candidato sindaco si limita al contorno, dichiara la presa di distanza da Dalla Pozza pur sapendo che dovrà fare comunque i conti con lui dopo il 10 giugno, dice che non farà l’assessore ma ne subisce l’imposizione in lista e, soprattutto, non fa mai il nome di chi ha consentito al ventennale esponente piddino di amministrare le disastrose idee che abbiamo visto in materia di viabilità, e stiamo parlando, ovviamente di Achille Variati, che Dalla Pozza se lo è scelto”.

“Per Dalla Rosa è più facile sparare su Dalla Pozza per segnare la discontinuità con l’amministrazione uscente,” – continua Celebron – “ma non ha il coraggio di rompere con Variati, perché ha già subito l’ira di Achille in costanza di Primarie del centrosinistra quando diede un voto molto basso alla sua gestione. E quell’ira la sta pagando. Ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco prendendosi in squadra il pupillo Bulgarini che racconta di aver lasciato la politica come Dalla Pozza non doveva candidarsi, solo che lancia la sorella sperando che prenda qualche voto più di lui, non può dichiarare un cambiamento senza che l’inquilino di Palazzo Trissino e di Palazzo Nievo non si inquieti, deve lanciare idee nuove senza disturbare il manovratore.”
“Il segnale di oggi su Dalla Pozza è un primo, timido e fin troppo facile tentativo di segnare la rottura col passato da parte di Dalla Rosa, ma serve molto di più per essere credibile agli elettori.”