Decreto Dignità, Rifondazione Comunista del Veneto: Zaia è come Renzi, la Lega è come il Pd… al servizio degli imprenditori!

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Il presidente Luca Zaia – scrivono nella nota che pubblichiamo Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione comunista, e Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione comunista del Veneto (foto di archivio, ndr) – si mette alla testa degli imprenditori veneti che, come Confindustria, sbraitano contro qualche piccola e inconsistente modifica del Jobs Act. La reintroduzione della causale sui contratti a termine riguarda infatti meno del 20% delle assunzioni. Nel Veneto è la regione con i salari più bassi tra le regioni del Nord, in cui dilagano i contratti atipici e si diffonde il caporalato ed è in testa alla tragica classifica delle morti sul lavoro.

La prima necessità è, quindi, proprio quella di ripristinare diritti e tutele a favore delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dalla abrogazione del Jobs act e dalla reintroduzione dell’articolo 18 contro i licenziamenti senza giusta causaGli argomenti di Zaia sono identici a quelli di Matteo Renzi, figli della stessa ideologia liberista della centralità del mercato e dell’impresa. Dietro la facile demagogia contro profughi e richiedenti asilo, contro i più poveri della terra e chi porta loro solidarietà, si nasconde la continuità con le politiche dei governi precedenti, la continuità con le politiche europee di austerità, di sostegno alle banche e alla speculazione finanziaria, di realizzazione di opere nefaste per i territori come Tav e Pedemontana. Per Zaia e Renzi vale la stessa logica, la stessa parola d’ordine: PRIMA I PADRONI!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione comunista
Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione comunista del Veneto