European Disability card, Meritocrazia Italia: il QR code delle opportunità per persone con disabilità

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European Disability card per persone con disabilità
European Disability card per persone con disabilità

In attuazione del programma ‘Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza per il periodo 2014/2020’ (regolamento n. 1381/2013/UE) è prevista l’introduzione di «una tessera che permetta l’accesso alle persone con disabilità a una serie di servizi gratuiti o a costo ridotto in materia di trasporti, cultura e tempo libero sul territorio nazionale in regime di reciprocità con gli altri Paesi della UE – si legge nel comunicato sull’European Disability card che pubblichiamo di Meritocrazia Italia (qui le altre note su ViPiù.it dell’associazione, ndr) -».

In Italia, dopo l’approvazione del Garante della Privacy, a partire da aprile 2022, tutte le persone con invalidità dal 67% al 100% che ne faranno richiesta tramite l’Inps riceveranno gratuitamente la propria Disability Card, realizzata con tecniche anticontraffazione dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Nel febbraio 2016 Italia, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Malta, Romania e Slovenia hanno creduto nelle utilità di questo innovativo sistema di identificazione che dovrebbe servire a dare un taglio alle onerose procedure burocratiche che spesso finiscono per vincolare, e talora compromettere, gli spostamenti delle persone con disAbilità o non autosufficienti, per le quali spostarsi vuol dire anzitutto studiare e prestare tempo e attenzione nella verifica della fruibilità di particolari agevolazioni per l’accesso a servizi offerti, in convenzione, da strutture pubbliche o private, e poi intraprendere il farraginoso iter burocratico. Con continua richiesta di esibizione delle certificazioni che attestino l’appartenenza alla categoria di riferimento.

Occorre sempre un’organizzazione attentissima di ogni movimento e un minimo imprevisto può rendere l’impresa del viaggio irrealizzabile.

La European Disability card sarà equiparata a un documento d’identità; strettamente personale e non cedibile, riporterà i dati anagrafici, la foto in formato tessera, un QR code univoco in cui saranno registrati dati personali, sigla dello Stato emittente e bandiera dell’Unione europea, e potrà essere utilizzata per certificare la propria condizione di disAbilità presso tutti gli uffici pubblici in sostituzione dei certificati cartacei e dei verbali.

Il titolo del documento sarà riprodotto anche in braille ed è prevista la possibilità di inserire indicazioni aggiuntive per le persone che necessitano di un accompagnatore o hanno necessità di sostegno, con possibilità di accesso agevole a beni, servizi e convenzioni in Italia e nei Paesi dell’Unione aderenti.

La Card andrà rinnovata ogni dieci anni, salvo mantenimento della sussistenza dei requisiti d’accesso verificati dall’Inps.

In Italia è già definita una convenzione con il Ministero della Cultura che consentirà l’ingresso gratuito ai musei statali.

L’obiettivo di garantire maggior inclusione alle persone con disAbilità nella vita sociale e culturale all’interno dell’Unione sembra un po’ più vicino, ma restano ancora tantissimi ostacoli da superare. Manca, ad esempio, una regolamentazione idonea a garantire davvero unificazione e semplificazione dell’accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie in caso di viaggi o trasferte.

La situazione è critica e crea numerosi ostacoli alla mobilità. Specie considerato che, anche nei confini nazionali, non è semplice riuscire a ottenere farmaci, assistenza o presidi al di fuori della propria Regione di residenza.

La Disability Card può rappresentare un passo importante. Ci si auspica che l’iniziativa ispiri anche gli interventi necessari a garantire un equo e diffuso accesso alla sanità.

È fondamentale saper mettere a frutto le potenzialità della tecnologia e della digitalizzazione, grazie anche al supporto dei fondi del PNRR, e, tra l’altro, istituire una ‘cartella clinica elettronica’ del cittadino, che contenga la storia clinica, con indicazioni dei farmaci salvavita assunti e sugli eventuali ausili e presidi sanitari utilizzati; e creare una connessione tra i sistemi informatici di pubblica utilità, nazionali e locali, che consentano una rapida consultazione della ‘cartella clinica elettronica’ dei pazienti.

Solo grazie a riforme innovative e trasversali, in uno a linee di intervento coese ed equamente diffuse, sarà possibile creare nuove opportunità per ogni cittadino, che, indipendentemente dalle abilità personali, deve essere sempre libero di muoversi agevolmente e con semplicità.