Questura di Vicenza: false vaccinazioni anti Covid-19, nei guai medici e complici

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Vaccinazioni covid
Vaccinazioni covid

Nel corso della mattinata odierna personale della Polizia di Stato della Questura di
Vicenza (qui l’azione del Questore dal suo insediamento in città, ndr) ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari – arresti domiciliari – emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vicenza, su richiesta della Procura, nei confronti di G. T. D., G. A. e G. V. E. per i reati continuati di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, peculato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio (false vaccinazioni, ndr).

Tutto è iniziato nel mese di dicembre dello scorso anno, quando la Squadra Mobile
della Questura di Vicenza ha avviato le indagini in seguito alla segnalazione della
dirigenza dell’ULSS 8 – Berica, che aveva denunciato l’elevato ed anomalo numero di
vaccinazioni anti Covid-19 eseguite presso l’ambulatorio di G. T., medico di base.
Immediatamente sono scattate le intercettazioni ed i riscontri investigativi.
Grazie a queste attività sono emersi univoci elementi sull’attività di G.T., ovvero attività
di simulazione delle operazioni di vaccinazione – il termine criptico con il quale il medico, in
occasione delle conversazioni telefoniche con i pazienti, indicava la falsa inoculazione del
vaccino era “ozonoterapia”- e di rilascio della falsa attestazione di somministrazione del
farmaco, presupposto necessario per il conseguimento da parte dei pazienti/complici della
certificazione sanitaria europea il c.d. green pass.

È stato altresì accertato nel corso delle indagini sulle false vaccinazioni che in più occasioni G.T. ha ricevuto somme di denaro o altre
utilità come confezioni di vino, anche di pregio, quale corrispettivo per il rilascio della falsa
attestazione di avvenuta vaccinazione.
Dalle operazioni tecniche è emerso, inoltre, il fondamentale contributo causale e la
piena e consapevole partecipazione di G.A. alle illecite attività materialmente eseguite da
G.T. Infatti, G.A. si occupava tra l’altro della gestione del database dei soggetti falsamente
vaccinati, provvedendo all’inserimento dei nominativi nel portale dell’ULSS 8 – Berica ai fini
del successivo rilascio del green pass.
I complici avevano alimentato un rilevante numero di richieste di falsi vaccini,
provenienti da persone di varie province, non solo da quella vicentina, che il medico non
esitava a soddisfare. Negli ultimi tempi, anche in seguito al provvedimento di sospensione delle forniture di vaccini disposto dall’ULSS 8 nei confronti di G. T. a causa delle
riscontrate anomalie, G. A. aveva iniziato a temere l’emersione del disegno fraudolento ed
un possibile intervento da parte delle forze di polizia, tanto da concordare con una delle
collaboratrici la materiale distruzione della documentazione relativa alle false vaccinazioni
eseguite.

I soggetti sono stati accusati inoltre di peculato in relazione alla continua
dispersione/impossessamento del farmaco vaccinale ricevuto dalla ULSS 8 per la
somministrazione ai pazienti, allo scopo di simulare in occasione di possibili controlli
l’effettiva indisponibilità delle dosi per avvenuta inoculazione del vaccino e cancellare le
tracce dell’illecita attività.
Il meccanismo delle false vaccinazioni è stato poi disvelato con chiarezza da G. T. nel
corso di una conversazione intercettata con G.V.E., medico specialista che dal mese di
novembre u.s. svolgeva quale supplente mansioni di medicina generale con studio nel
Vicentino. In questa occasione è emerso, infatti, come G. T. impartisse al collega
specifiche “disposizioni operative” per simulare la somministrazione del farmaco vaccinale
e, sotto altro profilo, la disponibilità di G.V.E. a condividere e fare proprio il disegno
fraudolento, attestando anch’egli l’esecuzione presso il proprio ambulatorio di operazioni di
falsa vaccinazione in favore di pazienti segnalati da G. T. e indirizzati al collega, di regola
sanitari che avevano rifiutato la obbligatoria sottoposizione al vaccino. Risulta tra l’altro
che G.V.E. ha continuato nella simulata somministrazione anche in seguito alla
sospensione della fornitura disposta dai vertici dell’azienda sanitaria Berica nei confronti di
G. T.

Risultano sottoposte ad indagine – oltre a coloro nei cui confronti sono scattati gli
arresti domiciliari – altre quattordici persone individuate quali destinatari delle false
certificazioni di vaccinazione emesse di G. T. e da G.V.E. in funzione del rilascio del green
pass. Gli accertamenti proseguono per l’identificazione delle numerose altre persone che
hanno illegalmente beneficiato delle false attestazioni e dispongono, pertanto,
fraudolentemente del C.d. green pass.

In tale prospettiva sono state eseguite nella mattinata di oggi operazioni di perquisizione e sequestro negli studi e nelle abitazioni delle persone sottoposte alla misura, per l’acquisizione anche degli hard disk dei computer.
Unitamente alle misure cautelari personali, è stato richiesto dalla Procura di Vicenza –
e disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari – anche il sequestro preventivo delle
attestazioni di avvenuta vaccinazione e del relativo documento C.d. green pass in
possesso dei pazienti individuati all’esito degli accertamenti nonché, nei confronti di G. T.
e di G.A., il sequestro preventivo della somma di euro 25.000,00. finalizzato alla confisca
del profitto del reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio con sequestro per
equivalente in ipotesi di non reperimento della somma.