Fiumi Veneto, Legambiente: “Preoccupano Bacchiglione e Retrone”

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Argine Bacchiglione a Vicenza (foto di archivio)
Argine Bacchiglione a Vicenza (foto di archivio)

I fiumi veneti sorvegliati speciali grazie alla seconda edizione di “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire”, la campagna itinerante di Legambiente Veneto per monitorare e tutelare i nostri fiumi con la collaborazione di Arpav. I dettagli in un comunicato stampa nel quale si parla in particolare dei fiumi Bacchiglione e Retrone. 

Parte oggi da Vicenza la seconda edizione della campagna itinerante di Legambiente Veneto Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire  realizzata in collaborazione con ARPAV. Grazie ai campioni raccolti dai volontari e le analisi effettuate dai laboratori ARPA Veneto, Legambiente Veneto vuole restituire una fotografia sullo stato di salute dei fiumi. I parametri osservati dalla campagna di Legambiente di quest’anno, oltre al famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – saranno Ftalati e Glifosate. Il glifosate è un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro paese. Novità di quest’anno è la ricerca degli Ftalati, una famiglia di sostanze chimiche organiche di sintesi impiegate come agenti plastificanti; sostanze quindi riconducibili alla degradazione delle plastiche. Tutti i dati verranno raccolti in un dossier conclusivo.

I primi corsi d’acqua ad essere messi sotto la lente di ingrandimento di Legambiente sono il Bacchiglione ed il Retrone. Due fiumi soggetti ad un’elevata pressione antropica su cui già lo scorso anno l’associazione ambientalista aveva lanciato un allarme per preoccupanti alti valori di batteri fecali rilevati. Un allarme che Legambiente rilancia anche nel 2022, poiché nonostante l’assenza degli spaventosi picchi di escherichia coli dell’anno precedente i valori riscontrati nella quasi totalità dei punti campionati dimostrano la presenza di criticità persistenti nella depurazione di Bacchiglione e Retrone. Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore di 1000 (MPN/100ml), si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, e che il limite consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml).

FIUME LOCALITÀ PROVINCIA Escherichia coli MPN/100ml T (°C) CONDUCIBILITÀ uS/cm
BACCHIGLIONE CALDOGNO VI 226 18.7 487
BACCHIGLIONE VICENZA VI 2014 19.1 552
BACCHIGLIONE VICENZA VI 1785 20 610
BACCHIGLIONE SELVAZZANO DENTRO PD 31 21 520
BACCHIGLIONE RONCAJETTE PD 8164 19.3 550
BACCHIGLIONE PONTELONGO PD 496 20.2 614
RETRONE CREAZZO VI 1860 17.4 656
RETRONE VICENZA VI 11199 18.2 713

 

La fotografia che emerge dall’indagine puntuale di Legambiente Veneto viene confermata anche dai rapporti sullo stato di salute di salute delle acque interne prodotti da ARPAV, che monitora lo stato dei fiumi per l’intero anno, dai quali emergono diverse criticità ed uno stato di salute preoccupante per entrambi i fiumi (NDR – in allegato scheda riassuntiva di Arpa Veneto).

“L’origine di questa situazione molto preoccupante è riconducibile certamente a diverse cause, quali la cattiva o insufficiente depurazione, i problemi legati alla mancata separazione tra acque reflue e acque meteoriche, la presenza di scarichi o sversamenti illegali – commenta Luigi Lazzaro il presidente regionale di Legambiente Veneto. Per quanto riguarda gli inquinanti presenti in questi corsi d’acqua, noti e meno noti, è indispensabile agire per prevenire con estrema rapidità poiché la loro presenza è critica e persistente”. “Certo per molti inquinanti chimici sono necessari interventi normativi superiori e controlli severi dei processi autorizzativi – prosegue Lazzaro – ma per quanto riguarda le concentrazione di escherichia coli, considerando che essi traggono origine da materiale fecale, ci aspettiamo una reazione decisa da parte degli Amministratori Locali ai quali chiediamo di interpellare con urgenza i responsabili dei processi di depurazione afferenti al fiume e dei processi di gestione dei reflui zootecnici del territorio circostante”.

Operazione Fiumi 2022 proseguirà nei mesi di giugno e luglio con 8 tappe lungo le principali aste fluviali del Veneto che Legambiente ha messo sotto la sua lente di ingrandimento.

“Essenziale per la realizzazione della campagna è stato il coinvolgimento di giovani volontari, ingaggiati nelle attività di monitoraggio grazie al progetto INNESCO finanziato dalla Regione del Veneto con fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – dichiara Giulia Bacchiega – Responsabile campagne di Legambiente e portavoce di Operazione Fiumi- oltre 50 giovani da tutto il Veneto hanno messo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per contribuire ad una campagna che ha a cuore la salute dei nostri fiumi e delle comunità che li vivono”.

Sempre nell’ambito di “Operazione Fiumi”, Venerdì 10 giugno alle ore 21.00 a Porto Burci il circolo di Legambiente Vicenza promuove l’incontro “IDROgrafie: i fiumi vicentini tra memoria storica e tutela ambientale”, un incontro di riflessione sul valore storico, identitario e ambientale dei fiumi nel nostro territorio. Se ne parlerà con il prof. Francesco Vallerani, docente di Geografia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, e con Anna Carrozzani, membro del comitato scientifico di Legambiente Veneto. A seguire, proiezione del progetto fotografico “Laguna” di Marco Zorzanello: immagini della sfida di sopravvivenza che vede protagonisti Venezia e il suo ecosistema acquatico contro l’innalzamento del livello del mare e il cambiamento climatico.

Qui il calendario delle tappe della campagna itinerante Operazione Fiumi: https://www.legambienteveneto.it/operazione-fiumi-esplorare-per-custodire-2022/