Green pass obbligatorio su mezzi pubblici, genitori Scuola in presenza Vicenza: “problema per studenti”

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Il comitato Priorità alla scuola lancia il flash-mob Schools for future

I genitori che fanno parte della rete “Scuola in presenza Vicenza” hanno scritto una lettera al governo Draghi per chiedere di esentare dal green pass gli studenti che usano i mezzi pubblici per andare a scuola. Dal 6 dicembre, lunedì prossimo, sarà infatti obbligatorio il certificato verde, ottenibile anche con tampone, anche su mezzi di trasporto pubblico a breve percorrenza.

“Signor Presidente del Consiglio,
Egregi Ministri,
in seguito alla pubblicazione del DL 172 del 26.11.2021, apprendiamo che, tra i cambiamenti che verranno introdotti, è incluso l’impiego della certificazione verde anche per il trasporto pubblico locale per brevi percorrenze, in aggiunta a quello interregionale.
Tale provvedimento, per le famiglie italiane, che in piena legalità hanno aspettato a vaccinare i propri figli minori in attesa di evidenze scientifiche più esaustive, è a tutti gli effetti una grave violazione del principio costituzionale del diritto all’istruzione, in quanto priva gli studenti non vaccinati dal diritto di andare a scuola utilizzando i mezzi pubblici.

Riteniamo che questa ulteriore misura riguardante il servizio di trasporto, di cui è probabilmente incerto il beneficio in termini epidemiologici, dato che già sui mezzi pubblici sono adottati stringenti protocolli di sicurezza con capienze ridotte, sanificazioni e utilizzo di dispositivi di protezione, sia l’ennesimo atto ostativo che non gioverà affatto agli studenti che, al contrario, dovrebbero essere favoriti da una piena, continuativa e incondizionata presenza a scuola. Un tale rafforzamento delle misure già esistenti farebbe percepire loro l’esistenza di un continuo e crescente pericolo incombente, di cui a loro stessi è imputata la causa, e tutto ciò avrebbe un impatto da non sottovalutare per il loro benessere psicofisico già così tanto a rischio.
Ricordiamo che per rendere la scuola italiana aperta a tutti, senza distinzioni e con pari opportunità, sia indispensabile il servizio di trasporto pubblico, che non può essere sostituito da quello “in proprio” interamente a carico delle famiglie. Inoltre i corrispettivi per l’utilizzo di bus, metropolitane e treni a breve percorrenza, sono già stati versati in cambio del servizio proposto a inizio anno, mentre ora si aggiunge una condizione che prevede peraltro un ulteriore esborso economico per chi esercita liberamente l’opzione tamponi, legittimamente consentita. Ad oggi peraltro, in tutta Italia, se ne registra una richiesta talmente alta che i tempi di attesa presso le farmacie oltrepassano i due mesi, rendendo di fatto impossibile l’ottenimento del green pass dal 6 dicembre.
L’estensione della certificazione agli studenti per raggiungere la scuola discriminerebbe le famiglie numerose e quelle meno abbienti, che più frequentemente sono le stesse al cui interno si verificano casi di abbandono o di prolungate assenze. Viene imposto un onere pesantissimo, non solo economico, a carico dei genitori, delle madri in particolare, che si dovranno assentare continuativamente dal lavoro con conseguente probabile perdita del posto o rinuncia a una parte di reddito nel caso di lavoratori autonomi e imprenditori. Inutile ricordare che gli orari di ingresso e uscita dalle lezioni per gli studenti coincide con quello di maggior traffico nelle città, e quindi il consistente ricorso al trasporto privato determinerà un congestionamento della viabilità, con effetti pesanti anche in termini di impatto ambientale. La mobilità sostenibile con l’uso di biciclette e monopattini non è sempre possibile, anche perché negli ultimi anni le scuole di prossimità di un tempo si sono ridotte e i tragitti si sono conseguentemente allungati.
Con la presente vorremmo richiamare la Vostra attenzione, sullo stato attuale della scuola italiana, che solo da qualche mese ha ritrovato una sorta di “normalità”, grazie alla ripartenza in piena presenza dopo pochissimi giorni di frequenza durante gli ultimi due anni scolastici. Vittima di tanti ostacoli e difficoltà, ora il mondo della scuola, formato da insegnanti, studenti, famiglie e istituzioni, si trova a fare i conti con i numeri del crescente abbandono scolastico, del drastico calo degli apprendimenti e del forte disagio giovanile che spesso si intercetta nelle aule. Il nuovo protocollo nazionale sta determinando una frequenza a singhiozzo, complicata da una didattica a distanza a due velocità e prolungata per diversi giorni a danno di giovani sani e negativi ai tamponi di controllo.

Infine vorremo sottolineare che l’incidenza della positività nella popolazione scolastica resta al di sotto dello stesso dato nella popolazione generale, e che la situazione epidemiologica, per quanto attiene a ospedalizzazioni e aggravamenti, si è di gran lunga ridotta rispetto all’anno scorso, pertanto non troviamo una giustificazione di senso all’inasprimento delle regole di cui per l’ennesima volta i ragazzi sono destinatari. C’è una notevole sproporzione tra peso delle limitazioni della libertà per lo svolgimento di attività salutari per i minori, come sport, attività culturali e di relazione, e il loro ridotto rischio di aggravamento in caso di contagio, rispetto alle fasce di età più anziane che invece, in possesso di green pass, hanno più libertà di movimento, pur essendo esposte a rischi esponenzialmente più alti.

Auspicando che per le ragioni sopra esposte venga introdotto uno specifico esonero per gli studenti italiani, già destinatari di più limitazioni e condizionamenti rispetto ai coetanei europei, porgiamo distinti saluti”.