I nomi di Vicenza: Borgo Berga, perché si chiama così?

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Borgo Berga è il quartiere del centro storico di Vicenza, il primo che si incontra arrivando in treno o dalla Riviera Berica. E fin dall’antichità è stato il punto di accesso principale, per terra e per acqua, alla città. Il termine Berga potrebbe venire da Plinio il Vecchio, che nella sua “Naturalis Historia” cita la città di Berua e il popolo dei beruenses, affiancandolo ai trentini e feltrini. Col tempo l’espressione urbs berua si sarebbe trasformato in urbs berica, dando il nome al Basso Vicentino (Area Berica, Campiglia dei Berici, etc.), ai colli circostanti (Colli Berici) e al monte che sovrasta Vicenza, monte Berico, sul quale è stato poi eretto il santuario della Madonna. Quindi Berico e Berga hanno la stessa etimologia, l’attuale toponimo infatti deriva da bericus ed è attestato attorno all’anno 1000, ma si sono mantenuti entrambi (altrimenti potremmo avere monte Berga, Area Berga, Colli Bergi, etc.).

In epoca romana Berga diede il nome al grande Teatro di Vicenza (Vicetia), e comprendeva le attuali contrà Santi Apostoli, piazzetta San Giuseppe, contrà Porton del Luzo, piazzetta Gualdi, contrà del Pozzetto e contrà Lioy.

Il teatro fu utilizzato per le rappresentazioni almeno fino al III secolo d.C.: infatti, esso è citato in un’iscrizione proveniente da Leptis Magna che ricorda gli onori tributati presso il teatro di Vicetia al pantomimo Marco Settimio Aurelio Agrippa (ottenne decurionalia ornamenta, cioè onori da decurione). La prima citazione storica de teatro Berga è costituita da un diploma dell’imperatore Ottone III risalente al 1001, con il quale cedeva la proprietà dell’edificio al vescovo di Vicenza.

Nel X e nell’XI secolo vennero costruite le mura altomedievali, che inglobarono nella città una parte del borgo, segno quindi che la popolazione era aumentata. Le mura, partendo da contrà Ponte Furo e piazzetta San Giuseppe, arrivavano nell’attuale piazzetta Gualdi e proseguivano lungo contrà Mura San Michele verso il Ponte delle Barche, correndo sempre all’esterno delle attuali strade e piazze, mentre a sud e ad est erano contornate da un fossato. In esse si aprivano la Porta di Berga – descritta nella Pianta Angelica come Porta di Mezzo – e il Porton del Luzo. Alle due estremità il Ponte Furo e il Ponte delle Barche. La Porta Berga era fortificata da un presidio, dove nel 1285 il dominio padovano impose una guarnigione con dieci custodi.

Nel ‘400-‘500 e ‘600 furono costruite molte chiese in questo quartiere, e anche le scalette di Monte Berico, si dice ad opera del Palladio. Si andava formando l’architettura del quartiere centro storico.

Nell’800 fu costruita la ferrovia, fu abbattuta Porta Lupia, spostata più a Sud la confluenza tra Retrone e Bacchiglione e costruito il cotonificio Rossi.

Nel Novecento, durante il periodo fascista, furono costruite alcune scuole (l’Istituto Magistrale “A. Fogazzaro”, la Scuola elementare “Trevisan”) e degli edifici dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, della Palestra “Umberto I”, della Gioventù Italiana del Littorio (GIL), che oggi è una struttura università e il campo per attività sportive lungo il Retrone. L’11 novembre del 1944 in località Ponte dei Marmi, ora intitolato viale Dieci Martiri, i nazifascisti fucilarono per rappresaglia dieci giovani vicentini prelevati dalle carceri di Padova.

Dal punto di vista dell’edilizia abitativa il volto di Borgo Berga è stato modificato completamente da diversi interventi a partire dal 2000. Nel 2004 l’ex complesso di San Silvestro è stato trasformato in alloggi universitari. Nel 2009 è stato completato il polo universitario. Nel 2010 è stato costruito il nuovo tribunale. Nel 2013 nella zona sono stati costruiti diversi appartamenti, un supermercato e dei parcheggi, modificando sensibilmente la viabilità.

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