Il cardinale Pietro Parolin chiama il primo ministro palestinese

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Il segretario di Stato, il cardinale vicentino Pietro Parolin, con Papa Francesco
Il segretario di Stato, il cardinale vicentino Pietro Parolin, con Papa Francesco

Il cardinale segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin ha chiamato il primo ministro dello Stato di Palestina, Mohammad Shtayyeh, al quale ha espresso il dolore della Santa Sede e suo personale per quanto sta avvenendo in Palestina, in particolare a Gaza. Ha assicurato che la Santa Sede continuerà a riconoscere solo lo Stato di Palestina e le sue autorità come i rappresentanti delle legittime aspirazioni del popolo palestinese. Ha sottolineato che in questa situazione, è doveroso garantire il pieno rispetto del Diritto Umanitario e assicurare che i civili, soprattutto i più vulnerabili, le strutture sanitarie e i luoghi di culto non siano coinvolti nel conflitto.

Questo stesso messaggio il cardinale lo aveva espresso con forza ieri a tutte le parti coinvolte. I media vaticani a colloquio con il cardinale segretario di Stato: la priorità è la liberazione degli ostaggi, la Santa Sede pronta a qualsiasi mediazione necessaria

«La Santa Sede è pronta a qualsiasi mediazione necessaria, come sempre…». Il cardinale Parolin, segretario di Stato, a sei giorni dall’attacco terroristico contro Israele, definisce “disumano” l’attacco perpetrato sabato scorso, rilancia l’appello di Papa Francesco per la liberazione di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas. Parolin chiede proporzionalità nella legittima difesa di Israele esprimendo preoccupazione per le vittime civili dei bombardamenti su Gaza e ribadisce che, nonostante quanto sta accadendo, per una pace che sia davvero giusta bisogna arrivare alla soluzione dei due Stati «che permetterebbe a Palestinesi ed Israeliani di vivere fianco a fianco, in pace e sicurezza».