Ipab Vicenza è Covid free in tutte le residenze, concluso ciclo vaccinazioni. Ora però preoccupa l’aspetto economico

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chiostro Trento Ipab
chiostro Trento Ipab

Buone notizie sul fronte contagi Covid nelle residenze per anziani dell’Ipab di Vicenza, a buon punto anche con le vaccinazioni. L’Ipab di Vicenza infatti fa sapere in un comunicato che pubblichiamo che da questa settimana tutte le residenze facenti capo a Ipab di Vicenza sono Covid free. Così il direttore generale dell’ente, Annalisa Bergozza: “la consueta routine di tamponi effettuata in questa prima settimana di febbraio nelle diverse strutture, ha confermato che gli attuali 347 ospiti di Ipab di Vicenza risultano negativi al coronavirus. L’altro aspetto, altrettanto importante – sottolinea il direttore – è che con l’effettuazione del richiamo fatto in questi giorni, si è chiuso il ciclo di vaccinazioni iniziato il 2 gennaio scorso a Monte Crocetta, residenza scelta in quanto da sempre covid free. Pertanto, auspichiamo che questo possa essere d’aiuto in futuro a contrastare eventuali altre ondate di contagio. Infine, altra buona notizia, da oggi accogliamo i primi ingressi, dopo la chiusura delle residenze causa Covid dalla seconda metà del novembre scorso”.

In merito alle vaccinazioni, per le quali all’inizio si temeva potessero registrarsi defezioni da parte degli operatori sanitari, alla luce del consuntivo Bergozza si dichiara soddisfatta: “La media di coloro che si sono sottoposti al vaccino è del 77 per cento – afferma – ossia 453 tra operatori sanitari e collaboratori delle cooperative. Quanto agli ospiti possiamo dire di aver sfiorato il 100 per cento. Le poche defezioni, infatti, sono state dovute alla positività al virus o alla presenza di controindicazioni”.

Suddivise per singola residenza – precisa una nota dell’Ipab di Vicenza – le percentuali di operatori vaccinati rimangono elevate: 83,5 a Monte Crocetta, 76 al Salvi e 71 al Trento.
“Unitamente al presidente e a tutto il Cda, non possiamo che rivolgere un sentito ringraziamento a tutto il personale che si è distinto per professionalità e dedizione – conclude Bergozza -. Dal punto di vista del bilancio, l’annus horribilis del 2020 potrà essere raddrizzato solo grazie alle vendite straordinarie del patrimonio immobiliare, agli aiuti forniti dalle Fondazioni San Bortolo e Mioni e ai ristori che la Regione ha suddiviso per ciascuna singola Rsa del Veneto. Dal punto di vista economico il virus ha azzerato praticamente tutti i nostri interventi di razionalizzazione. Il 2021 si è aperto con tante incognite: attualmente contiamo complessivamente circa 150 posti letto liberi, il che significa per noi una notevole perdita economica. Per non parlare dell’emergenza infermieri.