Medico panamense salva vita a automobilista a Vicenza, a Il Corriere del Veneto: “Amo l’Italia, ma qui non posso lavorare”

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Medico Ruben Escobar Castillo
Ruben Escobar Castillo

Il medico che ha salvato la vita a un automobilista colto da infarto lo scorso febbraio sulla Tangenziale di Vicenza è senza lavoro. L’uomo, Ruben Escobar Castillo, 26enne di Panama è alle prese con un garbuglio burocratico che, al momento gli impedisce di lavorare in Italia.

Lo ha intervistato Il Corriere del Veneto, dopo il fatto: un uomo di 51 anni è stato salvato da un arresto cardiaco grazie al suo intervento tempestivo e di altri quattro automobilisti sulla Bretella dell’Albera a Vicenza (leggi qui).

Lo stesso medico panamense aveva poi scritto su Facebook: “Mi riempie di tanta felicità sapere che quest’uomo è vivo e si sta riprendendo. Ero nel bel mezzo di un’autostrada quando ho visto quest’uomo privo di sensi nella sua auto, come essere umano e come medico il mio primo istinto è stato correre insieme ad un’altra ragazza, che coraggiosamente è salita sul carro in corsa per poterlo fermare. Il signore era in arresto cardiaco. Ho preso la decisione momentanea di farlo scendere dall’auto con l’aiuto di altre 2 persone e iniziare le manovre di rianimazione fino all’arrivo dell’ambulanza, ho solo chiesto a Dio che quest’uomo ce la facesse”.

Le fasi concitate di quel salvataggio trovano posto nell’intervista per CdV a cura di Beatrice Branca: “Ho aperto la portiera della macchina e ho visto un uomo di 50 anni completamente blu in volto. Il suo cuore si era fermato. Con l’aiuto di altre 4 persone lo abbiamo disteso sul cemento della strada. Ho iniziato a praticare il massaggio cardiaco e pian piano ha ripreso il colorito naturale. Sono andato avanti per 25 minuti finché non è arrivata l’ambulanza”, dice il dottor Escobar Castillo.

Sul suo legame con il Belpaese ha detto: “Sono venuto in Italia cinque volte a trovare i miei zii americani che vivono ormai da anni a Vicenza – dice Ruben -. Mi sono innamorato del paesaggio e della cucina e sono rimasto particolarmente colpito dal settore della medicina generale. A Panama non abbiamo un medico fisso, mentre qui lo specialista ha sempre gli stessi pazienti, li conosce molto bene e può quindi costantemente seguirli nelle cure e questo è esattamente ciò che voglio fare io”.

Sulle difficoltà burocratiche il giornale spiega: “Forza di volontà e titoli di studi non sono però sufficienti a praticare la professione e ottenere l’equipollenza del diploma di laurea è una montagna da scalare. Ruben dovrebbe rivolgersi al consolato italiano a Panama per farsi tradurre i suoi titoli di studio e presentarli poi a un’università o al Mur nella speranza di ricevere esito positivo. «Se presento tutta la documentazione a un ateneo devo ripartire dal terzo anno anche se ho già sulle spalle 8 anni di studio e l’esperienza lavorativa – dice -. Sto provando a farmi riconoscere i titoli dal Mur. Sto preparando tutta la documentazione richiesta per presentarla alla questura, se verrà approvata potrò fare un esame per la convalida del titolo»”, ha spiegato.

Fonte: Il Corriere del Veneto