Nuovo Codice Appalti, Confartigianato Imprese Veneto analizza le novità in collaborazione con gli Ordini

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Nuovo Codice Appalti

Nuovo Codice Appalti: sono stati circa 300 i partecipanti al seminario “Il nuovo codice dei contratti pubblici di appalto e il futuro del mercato pubblico delle costruzioni” organizzato dalla Confartigianato Imprese Veneto in collaborazione con gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti e il Collegio dei geometri della Città metropolitana di Venezia e della Provincia di Venezia.

Per il gran numero di partecipanti, l’evento si è tenuto in una sala cinema IMG Candiani a Mestre e ha visto gli indirizzi di saluto di Siro Martin Presidente Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia, Ing. Mariano Carraro Presidente Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia, Arch. Roberto Beraldo Presidente Ordine Architetti PPC della Provincia di Venezia e Geom. Michele Cazzaro Presidente Collegio Geometri e GL di Venezia. Sono seguiti contributi tecnici.

Nel corso del seminario sono state illustrate le principali novità contenute nel nuovo Codice che entrerà in vigore dal 1°aprile. Si tratta di una riforma strutturale, cosiddetto “Codice Salvini”, dal nome del Ministro alle infrastrutture che lo ha fortemente voluto, che segue gli impegni assunti nell’ambito del PNRR e che mira a ridurre i tempi della burocrazia e dei cantieri.

Due i principi dai quali parte il nuovo Codice, quello del “risultato”, inteso come l’interesse pubblico primario, che riguarda l’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Il secondo principio è quello della “fiducia” nei confronti dell’azione legittima, trasparente e corretta della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici. Tra le norme, quelle che introducono la possibilità di scegliere tra affidamenti diretti o procedura negoziata per gli appalti fino a 5,3 milioni di euro. Per i lavori fino a mezzo milione, i piccoli comuni possono procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate.

“Apprezziamo la forte semplificazione nella partecipazione alle gare d’appalto e l’accelerazione dei processi amministrativi – afferma Siro Martin Presidente di Confartigianato Città Metropolitana di Venezia ed imprenditore edile -. Troviamo anche la volontà di coinvolgere maggiormente le MPI anche applicando il subappalto a cascata, ma dobbiamo essere prudenti perché, se da una parte favorisce l’accesso alle imprese più piccole, dall’altra potrebbe favorire, in alcuni casi, infiltrazioni mafiose. A questa perplessità si aggiunge anche quella riferita all’affidamento diretto e alla procedura negoziata fino alla soglia di 5, 3 milioni di Euro. Bene l’affidamento diretto ma questo non deve diventare un sistema che impedisca alla piccola media impresa artigiana di prendere direttamente un lavoro costringendola a lavorare solo in subappalto. Noi sosteniamo la suddivisione in lotti di un lavoro, ci lascia però perplessi il fatto che, a fronte di questa previsione, il Legislatore non abbia, neanche questa volta, disciplinato in maniera articolata e completa una tipologia di aggregazione come la rete d’impresa che permetterebbe più agevolmente una partecipazione aggregata delle imprese artigiane alle gare per vedersi affidare questi lotti. Confidiamo quindi di poter ritrovare questa disciplina nel il futuro regolamento attuativo del Testo Unico. Mi sento infine di esprimere un giudizio positivo sul fatto che il Testo unico preveda un punteggio premiale in fase di valutazione dell’offerta per tutti coloro che utilizzeranno materiali Made in Italy”.

Il seminario ha rafforzato la collaborazione in essere tra Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, il Collegio dei Geometri e Confartigianato Imprese Veneto.