Per una Grande Vicenza: “Sui grandi temi della città pesa la mancanza di rappresentanza territoriale”

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rappresentanza territoriale

La rappresentanza territoriale: un deficit che secondo Per Una Grande Vicenza minerebbe alla base la solidità della città. Un problema politico, soprattutto, affrontato dal gruppo in una riflessione.

“La ‘nuova’ TAV che stiamo scoprendo in questi giorni, la messa a disposizione dei fondi del PNRR per le progettualità locali, dalla transizione ecologica al sociale, i tanti fondi europei che transitano attraverso i ministeri e poi, talvolta, arrivano anche dalle nostre parti, sono esempi molto concreti di quanto conti, per una città come Vicenza che dovrebbe essere capoluogo vero della provincia, stringere legami forti e costanti con il governo, ovvero essere veramente “presente” a Roma.

Amministrare bene la città, oggi più che mai passa per le relazioni che un Sindaco ed un’Amministrazione comunale sanno intrattenere con i livelli superiori dello Stato, Regione e amministrazioni centrali, in particolare per il reperimento di risorse e la condivisione delle norme che regolano la vita degli enti locali.

Questo per qualsiasi amministrazione, di qualsiasi colore politico; è essenziale, pertanto, che le persone chiamate a svolgere questo ruolo, senatori e deputati, conoscano bene la realtà territoriale, i suoi problemi, le sue dinamiche, i suoi protagonisti e se ne facciano interlocutori credibili e ascoltati.

La mancanza di rappresentanza territoriale, ovvero parlamentari che vengano ad ascoltare e a raccogliere le istanze del territorio e le portino a Roma, è oggi una questione centrale.
Anche la destra qui da noi proprio su questo ha fallito: sia sui fondi sia sui tanto sbandierati temi della sicurezza per i quali non abbiamo mai visto portare niente di concreto.
Sentire da destra come da sinistra di tante candidature alle elezioni politiche nazionali di nomi che nulla hanno a che fare con la nostra realtà ci preoccupa fortemente per la mancanza di legame con il territorio, ma anche perché ciò contribuisce a far crescere la disaffezione che i cittadini nutrono ogni giorno di più nei confronti della politica e che porta un numero sempre maggiore di persone ad astenersi dal voto.
Non è solo è il risultato di una legge elettorale sbagliata, ma lo specchio di una classe dirigente autoreferenziale, che vive per sé stessa, tendenzialmente indifferente a ciò che accade all’esterno e in particolare negli enti locali.

Per questo non stupiscono, purtroppo, le candidature vociferate nei collegi veneti… per lo più prive di veneti, come non stupisce il mancato coinvolgimento del territorio nella formazione delle liste.
Da amministratori locali tutto questo ci preoccupa anche perché sappiamo che avere dei riferimenti nelle istituzioni che siano competenti, motivati alla rappresentanza e quindi vicini al territorio, può fare la differenza. Lasciare sole e sguarnite intere comunità, per di più tra le più attive e produttive del paese come quella vicentina, è una scelta ingiustificabile e pericolosa!.

Cristiano Spiller
Alessandra Marobin
Otello Dalla Rosa
Raffaele Colombara

Gruppo consiliare
“Per una Grande Vicenza”