Pizzicotti all’amministrazione Variati, 2ª serie n. 5, la Vicenza del (dis)servizio al cittadino

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Un comune a misura di cittadino è il titolo del capitolo del programma Variati sempre ricavato dalle Linee programmatiche di Mandato 2013/2018, firmate dal sindaco Achille Variati e votate dal Consiglio Comunale: “Gli assessori opereranno per obiettivi con un lavoro di squadra, interassessorile, con lo scopo di offrire il miglior servizio al cittadino. Ai nuovi assessorati corrisponderà una riorganizzazione dell’intera struttura comunale, a sua volta ripensata per il perseguimento di tali obiettivi. Sia per gli assessori che per gli uffici comunali si procederà ad una verifica periodica che valuti l’avvicinamento e il raggiungimento degli obiettivi programmati…“.
E ancora: “Il duplice obiettivo è da una parte l’offerta di servizi sempre più efficienti e dall’altra la

semplificazione del rapporto del cittadino e delle aziende con il Comune attraverso un sistema in grado di premiare le eccellenze e intervenire sulle criticità

Anche questo brandello è tratto dalle Linee programmatiche del mandato 2013/2018 presentate al Consiglio Comunale dal sindaco Achille Variati e votate dalla maggioranza (per l’esattezza versione definitiva del 24.07.2013 – Presentate in Consiglio Comunale il 25 luglio 2013 e votate il  26.7.2013 ore 0,16).

Non passa giorno che la stampa locale, in primis Il Giornale di Vicenza ma anche la stampa on line ad iniziare da VicenzaPiu.com, non presenti episodi di degrado della città, dai muri scarabocchiati, anche di monumenti importantissimi, ai cassonetti perdenti immondizie (e non è vero  che sono frutto esclusivamente dei così detti “furbetti” ma anche  di trascuratezza dei settori pubblici delegati alla   raccolta), alla discarica a cielo aperto lungo l’Astichello (e guarda caso il Tar  boccia  il Comune che aveva fatto la voce grossa con la curatrice  del fallimento Magrin),  ai marciapiedi che sono in gran parte dissestati compresi  quelli del Ponte  degli Angeli.
La sicurezza poi non è certo una priorità  di questa Amministrazione, e le cronache giornalistiche  lo ricordano costantemente: furti, spaccio di droga, risse e quant’altro.
La Vicenza Città Bellissima  non appare proprio così come la raccontano i nostri amministratori.
Il miglior servizio al cittadino” non lo si  riconosce affatto quando si spostano gli uffici comunali anagrafe compresa, quelli dunque che  necessariamente devono frequentare i vicentini, da un centro facilmente raggiungibile ad un luogo pesantemente soggetto al traffico e a frequentazioni non  certo tra le più tranquille (foto con la fila dei cittadini al nuovo Front Office).
E nonostante le proteste  del sindacato, i titoloni sulla stampa, le lamentele dei vicentini oltre a quelle dei dipendenti, l’assessore delegato non si preoccupa affatto dei disagi che ha  combinato e parla di “piccoli disagi” e si ritiene soddisfatto. Lui mica i vicentini.  
Tanto che addirittura come deterrente, dimostratosi del tutto inefficace, si è spostato nella stessa zona, in Viale Milano, un “invisibile” ufficio dell’assessore alla sicurezza, per nulla  garantita alla popolazione .
Riguardo il “duplice obiettivo” ovverossia  i servizi più efficienti, tanto per fare un esempio ricordiamoci i tempi che necessitano ora per avere la nuova carta di identità. Si parla, cioè parla  l’assessore responsabile del settore, di circa settanta giorni al posto di una manciata di minuti.
Avuto riguardo al secondo obbiettivo, la “semplificazione del rapporto del cittadino e delle aziende con il Comune attraverso un sistema in grado di premiare le eccellenze e intervenire sulle criticità“, magari fosse così. Mi pare che sia tutto il contrario. E faccio un secondo esempio, modesto ma  significativo. Un paio di anni fa vi furono delle interrogazioni di consiglieri comunali, guarda un po’ una proprio di Francesco Rucco, che  sottolineavano che  la rampetta posta a lato della loggia del Chiericati, per  aiutare chi aveva problemi di deambulazione, era, ed è ancora, piuttosto mal messa, in legnaccio mal dipinto, con i chiodi in bella vista. Altro che  il rispetto per le opere del Palladio glorificate dall’Unesco.
Dopo due anni a marzo di quest’anno viene chiesto, da parte del Comune che ne pensa la Sovrintendenza di posarne una più adeguata. In pochi giorni questa risponde dando parere positivo. Mi pare sia stato il 19 di marzo.
Eppure la rampetta squinternata è ancora al suo posto. Potrei citare le piste ciclabili che espellono dai marciapiedi i pedoni, alcuni settori della viabilità che creano più problemi di quanti non ne risolvano (vedi la sistemazione dell’area sotto le scalette di Monte Berico). Oppure la realtà tristissima  dei nostri parchi e giardini pubblici.
Trascuro la questione del massiccio ingresso di profughi reali e altri più o meno clandestini che hanno, almeno in parte, un ruolo di protagonisti in vari reati che avvengono in città. Ultimo, ma non solo, quello  di giovanotti che si esibiscono nelle chiese e in luoghi pubblici. Vero che in una lista a sostegno del candidato del Centro Sinistra ha trovato ospitalità l’ex prefetto, ora in pensione, che così bene – si fa per dire – ha gestito  negli anni scorsi la venuta e l’insediamento degli immigrati. Tanto bene che gran parte della cittadinanza di città e provincia proprio non lo digeriva.
Non è certo così che si interviene sulle criticità. Dopo dieci anni di mal governo almeno si abbia la  cortesia di ringraziare la pazienza, eccessiva, dei vicentini. E passare la mano.