Processo Sorato per crac BpVi, imprenditore Ferrarini: “pensavamo che baciate avessero l’ok di Bankitalia”

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Ferrarini in tribunale a Vicenza
Ferrarini in tribunale a Vicenza

Nuova udienza del processo separato sul crac della Banca Popolare di Vicenza (qui gli altri articoli sulle udienze) che vede imputato l’ex direttore generale Samuele Sorato ieri 16 febbraio. Come riporta Il Giornale di Vicenza, hanno testimoniato l’imprenditore Luca Ferrarini, l’ex direttore generale di BpVi Finance (la finanziaria del gruppo che aveva sede a Dublino), Piero Rasini e Giuseppe Ferrante, ex comandante del nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza dal 2011 capo della “compliance”. Interrogato dal pm Salvadori e dalla difesa di Sorato, avvocato Berardi, in merito alle operazioni cosiddette baciate, Ferrarini ha affermato che Sorato era “sempre defilato”.

“Noi ci sentivamo tranquilli proprio perché determinate operazioni eravamo convinti avessero l’avvallo di Bankitalia” ha aggiunto. A Rasini è invece stato chiesto delle operazioni legate ad alcuni finanziamenti esteri e ai fondi lussemburghesi. Rasini ha parlato di “autonomia praticamente totale dall’area Finanza (diretta da Andrea Piazzetta)”. Nel 2015, la Finanziaria irlandese è stata sciolta e secondo Rasini è stata intrapresa “una serie di operazioni che lasciavano il sospetto che più di qualcosa non tornasse”.