Sanità in montagna: protocollo tra Regione Veneto, UniPd e Ulss Dolomiti

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Dolomiti (foto archivio)

Sviluppo della sanità in montagna e della formazione sanitaria: questo lo scopo di un protocollo siglato tra L’Ulss Dolomiti e l’Università di Padova, unico nel suo genere,
in sinergia con Regione Veneto.

Il protocollo impegna l’Università ad aumentare il numero dei medici in formazione specialistica che completeranno il percorso di studi nelle Dolomiti, e l’Azienda sanitaria ad offrire loro supporto logistico attraverso la messa a disposizione di una soluzione abitativa.

Di fatto, il protocollo sancisce una collaborazione che già si è rafforzata, nei fatti, negli ultimi mesi, dopo la disponibilità dell’alloggio per gli specializzandi realizzato dall’Ulss Dolomiti in centro a Belluno e quello donato da Unifarco a Sedico.

Attraverso il protocollo, l’Università e l’Azienda si impegnano a collaborare per avviare concrete azioni di sostegno a favore di studenti, specializzandi, docenti e figure analoghe provenienti dall’Università, che svolgano percorsi formativi o altre attività nel territorio dell’Azienda, individuando i diversi contesti di riferimento e condividendo iniziative utili a rendere attrattive le attività in presenza, anche nella prospettiva di uno spostamento verso il territorio delle Dolomiti.

Il protocollo sulla sanità in montagna prevede, inoltre, lo sviluppo di attività didattiche e di ricerca specifiche legate, anche coinvolgendo il territorio, sui temi inerenti alla salute, alla medicina dello sport e dell’esercizio, alla medicina del benessere, all’emergenza e urgenza, alla prevenzione e alla telemedicina collegate all’ ambiente montano e ai grandi eventi che attendono le Dolomiti nei prossimi anni.

In particolare, l’Ulss Dolomiti si impegna a supportare gli specializzandi nella logistica mettendo a disposizione le foresterie aziendali, appena rinnovate negli arredi, accessibili a prezzi calmierati, e altre soluzioni abitative dedicate proposte dagli stakeholders del territorio.

Non solo. L’Azienda intende promuovere un’esperienza di formazione a tutto tondo, in cui i medici specializzandi siano accompagnati nelle attività con attenzione e cura, promuovendo esperienze professionalizzanti sotto la diretta assistenza di professionisti di comprovata esperienza e competenza.

L’ulss si impegna anche ad organizzare eventi scientifici e attività scientifiche sulla salute in montagna, in condivisione con l’Università, promuovendo il confronto tra esperti, tesi e ricerche sul tema e a favorire lo sviluppo di ulteriori progettualità, anche con il coinvolgimento del territorio, sui temi inerenti alla salute, alla medicina dello sport e dell’esercizio, alla medicina del benessere, all’emergenza e urgenza, alla prevenzione e alla telemedicina collegante all’ ambiente montano e ai grandi eventi.

L’Università degli Studi di Padova si impegna ad ampliare il numero di medici specializzandi presenti sul territorio per le discipline di cui è stato rilevato il maggiore fabbisogno di specialisti, predisponendo piani formativi che includano la frequenza delle strutture sanitarie del territorio dell’Azienda; ad incentivare, in presenza di specifiche competenze, il coinvolgimento dei professionisti sanitari del territorio ULSS1 affinché partecipino alle procedure per l’affidamento di incarichi di docenza nei Master e nei Corsi di perfezionamento, con particolare riguardo a quelli che trattano tematiche legate all’ambiente montano; a garantire un posto riservato all’anno per l’iscrizione al Corso di Perfezionamento in Medicina di Montagna, per i Medici ed il personale infermieristico dipendente dell’ULSS 1 Dolomiti e a sviluppare il progetto “Montagna e salute”, anche in vista delle Olimpiadi.

“Un progetto innovativo e concreto, non solo per questa Azienda. E’ un ulteriore
tassello nel rafforzare quelle che sono le reti dei nostri ospedali. Mettere a disposizione un supporto logistico per giovani medici specializzandi che scelgono di venire in questi territori diventa fondamentale. – sottolinea l’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin – Noi oggi dobbiamo investire su questo percorso, ampliare la rete formativa e far sì che gli specializzandi delle nostre università, Padova e Verona, possano formarsi in tutto il territorio Veneto, non solo nei principali ospedali dove ci sono i centri regionali, ma anche negli ospedali più di periferia, perché qui possono anche avere un’esperienza viva, che li arricchisce anche dal punto di vista umano. E’ un progetto che dobbiamo esportare e sostenere per far sì che la formazione dei medici del futuro sia più completa e che anche le aree più complesse, come la montagna ad esempio, possano diventare poli di attrazione”.