Sblocco indennizzi, Moretti: “si torna allo schema Gentiloni”. Sbrollini: “ora niente pasticci”

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Ex BPVi (Banca Popolare di Vicenza) e Veneto Banca popolari venete
Ex BPVi (Banca Popolare di Vicenza) e Veneto Banca

“Alla fine la sguaiata propaganda ha ceduto il passo al buon senso. Ma intanto è stato perso del tempo prezioso, bastava applicare quanto c’era già. 200mila veneti stanno aspettando giustizia da anni”. È quanto afferma Alessandra Moretti, consigliera del Partito Democratico,  a proposito dell’accordo raggiunto tra Governo e associazioni dei risparmiatori truffati dopo il crac delle Popolari.

“Il rischio dell’apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, in caso di rimborsi indiscriminati, era evidente. E così, alla fine, lo schema risarcitorio sarà quello previsto dal Governo Gentiloni nel 2017, rimasto però. nel cassetto perché non sono mai stati emanati i decreti attuativi. Alla propaganda di Salvini e Di Maio faceva comodo urlare ‘soldi a tutti’, a prescindere  dal fatto che fossero stati ingannati o informati correttamente, come promesso due mesi fa a Vicenza nell’ennesima passerella propagandistica. Per chi non avrà il rimborso automatico è prevista una doverosa verifica, in modo da evitare contenziosi con l’Ue per aiuti di Stato. Poteva essere tutto già definito, visto che il monito era arrivato quando la legge di bilancio era ancora da approvare. Invece servirà una modifica che avevamo sollecitato mesi fa. Approssimazione e incompetenza si confermano i tratti distintivi di un Governo ogni giorno più inadeguato”.


“La decisione – dice la senatrice PD Daniela Sbrollini – assunta dopo l’incontro di ieri tra il Premier Conte e le Associazioni dei risparmiatori traditi dalle banche ricalca sostanzialmente la proposta Tria. Che si voglia ammetterlo o no è una soluzione che sconfessa la linea Di Maio. Pur di dare soddisfazione ad alcune associazioni a lui vicine Di Maio ha di fatto impedito fino ad oggi ogni soluzione al problema. Ora bisogna passare dalla propaganda ai fatti. Il balletto delle promesse, delle minacce, delle fughe in avanti ha fatto perdere un anno e mezzo di tempo ai risparmiatori”.

Continua la senatrice: “Certo, adesso serve un altro provvedimento che dovrà passare per il Parlamento e fare i decreti. Ora però si vada avanti. Si utilizzino tutti i fondi a disposizione, compresi quelli dormienti. Attenzione però. I Ristori siano fatti bene, a prova di ricorsi. Non possiamo esporre i risarciti ad eventuali rivalse in caso di difetti dell’atto del Governo, così come invece era certo nella legge di bilancio voluta e votata dalla maggioranza”.