“Il repentino decesso di don Edy Savietto ci richiama all’essenziale, che per i cristiani è l’annuncio del Vangelo attraverso la testimonianza di vita, esattamente come ha fatto questo amico e confratello della nostra comune diocesi di origine“. Con queste parole, il vescovo di Vicenza Giuliano ha commentato la celebrazione delle esequie del sacerdote trevigiano, avvenute nella cattedrale di Treviso nella mattina del 30 dicembre.
Nell’omelia, il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha evidenziato l’autentico amore di don Savietto per Dio, riconosciuto da tutti sia nella diocesi d’origine che in quella di Roraima, Brasile. Don Savietto era giunto da poco più di un anno per avviare una missione a Pacaraima, zona di confine con il Venezuela, in stretta collaborazione con le diocesi di Vicenza e Padova. La sua morte improvvisa il 20 dicembre ha lasciato un vuoto, ma ha anche lasciato dietro di sé l’entusiasmo e il desiderio di rendere concreto il messaggio del Vangelo per una vita piena per tutti.
“Il mio augurio è che questa missione, appena iniziata in collaborazione con una coppia di laici trevigiani, Giorgio Marino e Cristina Boldrini, insieme a don Mattia Bezze della diocesi di Padova – presente alle esequie a Treviso – possa continuare, perché è un segno significativo per tutti. Ogni realtà che, pur affrontando sfide umane e altre difficoltà, decide di aprirsi alle necessità degli altri, diventa ancor più feconda. È la logica della condivisione del poco che ogni persona e realtà possiede, ma confidiamo sempre nel Signore che guida la sua Chiesa per vie misteriose, ma sicure, poiché è nelle sue mani“, ha concluso il vescovo Giuliano.
Alla celebrazione hanno partecipato, oltre a mons. Giuliano Brugnotto, il vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla, don Lucio Nicoletto (originario della diocesi di Padova e ora Vicario generale della diocesi di Roraima) e don Lorenzo Dall’Olmo (prete originario della diocesi di Vicenza in missione a Roraima da poco più di due anni).
