Ulss venete, 29 milioni per smaltire visite arretrate. Bigon (PD): “500 mila veneti aspettano di curarsi”

118
Anna Maria Bigon (Regione Veneto, PD) carenza ingfermieri
La consigliera regionale del pd Veneto Anna Maria Bigon

“Adesso che, finalmente, la Regione ha stanziato i fondi per le Ulss, la speranza è che i piani di rientro prendano forma e non restino sulla carta. Ci sono oltre 500mila veneti che attendono di curarsi, l’ipotesi che gran parte delle prestazioni vengano recuperate entro l’anno è fantascienza”. A dirlo in un comunicato è la consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, Anna Maria Bigon dopo l’annuncio di Palazzo Balbi di aver messo a disposizione oltre 29 milioni per smaltire gli arretrati, tra prestazioni ospedaliere e ambulatoriali.

“Dobbiamo dare risposte urgenti ai veneti, che non possono avere come alternativa alla latitanza del pubblico il ricorso al privato, se hanno soldi a sufficienza, oppure rinunciare alle cure. Entro il 30 settembre erano 117.520 le prestazioni ambulatoriali ‘recuperabili’, a cui ne vanno aggiunte 199mila dal primo ottobre al 31 dicembre: a che punto siamo?”, chiede la consigliera PD.

“Servono investimenti sostanziosi per quanto riguarda il personale se vogliamo davvero invertire la rotta e tutte le istituzioni sono chiamate a fare la propria parte. Regione inclusa e indipendentemente dalla pandemia”, sottolinea la vicepresidente della commissione Sanità che, tornando sui 29 milioni stanziati dalla Giunta Zaia, esprime perplessità sulla ripartizione dei fondi: “Al 30 aprile le prestazioni ambulatoriali non eseguite nell’Ulss 9 Scaligera erano 208.184 su 325.342, il 64% del totale contro le 13.195 dell’Ulss 2 della Marca Trevigiana: come mai alla prima sono destinati 2.4 milioni e alla seconda 5.6?”.