Veneto Sviluppo e Veneto Innovazione: le partecipazioni societarie regionali riordinate in un unico gruppo

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consiglio regione veneto sviluppo
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Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato il Progetto di legge su Veneto Sviluppo e Veneto Innovazione con il quale saranno riordinate in un unico gruppo le partecipazioni societarie regionali. Il Pdl di iniziativa della Giunta regionale ha incassato 32 voti favorevoli e 10 astenuti e modifica le leggi istitutive di Veneto Sviluppo e di Veneto Innovazione.

Relatore per l’Aula, il Presidente della Prima commissione consiliare Luciano Sandonà (Lega-LV), correlatore, la Vicepresidente della stessa Commissione Vanessa Camani (Partito Democratico).

Modificate dunque le leggi regionali n. 47/75, relativa a Veneto Sviluppo, e n. 45/88, relativa a Veneto Innovazione. Il riordino mira all’adeguamento all’ordinamento nazionale ed europeo del modulo organizzativo di cui la Regione Veneto si è avvalsa per attuare le politiche in materia di accesso al credito e di agevolazioni alle imprese.

Veneto Sviluppo, società per azioni finanziaria partecipata al 51% dalla Regione e per il restante 49% da gruppi bancari, è destinata a diventare società regionale al 100% con la liquidazione del socio privato a un prezzo finale di circa 40 milioni di euro, a fronte di un valore teorico di 67 milioni, liquidazione per la quale viene utilizzata una parte del patrimonio della Società.

Veneto Sviluppo, inoltre, viene considerata società capogruppo operativa a cui afferiscono sia Veneto Innovazione che FVS SGR, società di gestione del risparmio. Vengono affidate rispettivamente, a Veneto Innovazione, la gestione degli strumenti finanziari previsti dalle leggi regionali di sostegno al sistema delle attività produttive e gli strumenti finanziari che rappresentano la massima parte delle risorse rese disponibili dalla programmazione comunitaria 2021-2027.

A FVS SGR vengono affidate le attività di investimento che si sostanziano in interventi sul capitale di rischio e in interventi sugli strumenti di debito delle piccole e medie imprese, istituzionalizzando l’attività di operatore di private equity territoriale che raccoglie capitali, sia privati che istituzionali, per investirli nel territorio del Veneto.

La holding Veneto Sviluppo come delineata dal PdL opera da un lato quale destinatario, diretto o a cascata, anche mediante la propria partecipata al 100% Veneto Innovazione, di affidamenti in house per la gestione del sistema di finanza agevolata, dall’altro quale società finanziaria regionale tramite la Fvs Sgr, partecipata in questo caso ancora al 100% da Veneto Sviluppo, come soggetto legittimato in forza del “decreto Madia”, ad operare come soggetto che svolge attività di investimento.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto: “Con questa legge, come Regione stiamo indicando una strada che potrà metterci nelle condizioni di attrarre investimenti e opportunità. Continuando un percorso di crescita, efficientamento, con lo sguardo al futuro”.

“E’ un progetto di legge – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico ed energia, Roberto Marcato – che garantirà un salto di qualità nella gestione dei fondi pubblici, realizzando una effettiva sburocratizzazione dei percorsi. Ribadisco la soddisfazione per la mole di lavoro svolta per arrivare all’approvazione del riordino di Veneto Sviluppo e Veneto Innovazione. È un intervento necessario per rendere le società regionali più competitive e per rafforzare la spinta propulsiva che abbiamo il dovere di garantire alla nostra economia”.

La capogruppo de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel, nel riprendere la questione del ruolo del Consiglio, cui ha fatto cenno successivamente lo speaker dell’opposizione Arturo Lorenzoni (Gruppo misto) nell’evidenziare il ruolo delle nuove imprese e dell’imprenditoria giovanile, ha sottolineato anche la necessità di contemplare la possibilità di intervenire nelle crisi aziendali anche attraverso l’acquisto da parte dei dipendenti di aziende (il cd. workers buyout, oggetto di una specifica manovra emendativa), la questione della condivisione del piano industriale con le parti sociali.

Temi ripresi anche dalle capogruppo Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) e Cristina Guarda (Europa Verde). Hanno condiviso la ratio del provvedimento anche il presidente dell’intergruppo Lega-LV Alberto Villanova, il capogruppo di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo, il collega Joe Formaggio, e la capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini che ha sottolineato con favore la finalità volta a garantire al tessuto imprenditoriale veneto l’accesso tempestivo alla liquidità, attraverso strumenti messi a disposizione dalla Regione, a fronte della contrazione sul territorio di interlocutori in materia di credito.