Fine Vita in Veneto, in Consiglio regionale passa la mozione Baldin (M5S) per garantire la libertà di scelta

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inno veneto fine vita

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza una mozione sul tema del fine vita presentata dalla consigliera Erika Baldin del Movimento 5 Stelle. La mozione, la numero 367, è intitolata “Fine vita, la Regione si impegni a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti politici”.

Con l’approvazione, la Giunta regionale è impegnata a garantire a tutte le persone che in Veneto avanzano richiesta di fine vita un percorso oggettivo, rapido e scevro da qualunque tipo di condizionamento esterno e a promuovere, presso tutte le istituzioni, il principio per cui il ruolo della politica è quello di garantire la libertà di scelta astenendosi da qualunque intervento, anche ideologico, potenzialmente in grado di coartare o comunque condizionare, la libera scelta delle persone.

“Libere e liberi, fino alla fine. Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi la mozione, promossa dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle”. Così la capogruppo del M5s  Erika Baldin, che aggiunge: “Un grande successo per il quale ringrazio tutti i gruppi consiliari, di maggioranza e di opposizione. Solo due i contrari e sei gli astenuti, a fronte di 32 voti favorevoli per la mia mozione. Decisiva anche la libertà di coscienza accordata dai capigruppo del centrodestra alle proprie consigliere e consiglieri. Il voto odierno è un bene per tutta la cittadinanza, data la carenza normativa nel settore.

C’è stato chi ha dovuto accumulare debiti per potersi recare in una clinica svizzera a porre fine alle proprie sofferenze. Oggi il Consiglio regionale del Veneto viene loro incontro, garantendo un percorso eguale in tutte le Aziende Ulss e un contesto tutelato, nella vicinanza dei propri cari al momento del commiato.

La mozione – spiega Baldin – ha preso le mosse dal caso di Stefano Gheller (leggi qui), il 50enne di Cassola, Vicenza affetto da una rara forma di distrofia muscolare, che lo scorso ottobre si vide prestare l’assenso dell’Azienda Ulss 7 Pedemontana alla richiesta di fornitura della strumentazione e dei medicinali da autosomministrarsi per il fine vita.

Di grande importanza – conclude Erika Baldin – è stato anche l’impegno dell’associazione Luca Coscioni, la quale ha raccolto oltre settemila firme nel territorio veneto (leggi qui), a sostegno del progetto di legge regionale per il suicidio assistito. Anche questa volontà, trasversalmente espressa dalla cittadinanza, è servita a sensibilizzare il Consiglio, che oggi ha scritto una bella pagina di civiltà giuridica e di adesione alla contemporaneità”.

“Sono molto soddisfatta del voto di oggi, l’aula ha dimostrato sui temi etici una maturità che la società veneta aveva già raggiunto da molto tempo. Il prossimo passo è quello di far proseguire il cammino della proposta di legge regionale di iniziativa popolare sul fine vita presentata in collaborazione con l’associazione Coscioni, che è arrivata a quota 7.700 firme raccolte”. Così Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, che spiega il proprio convintissimo voto favorevole sulla Mozione, a prima firma Baldin.

È sui temi etici che si misura la civiltà di una nazione e il suo progresso – aggiunge Ostanel – e ora la nostra Assemblea regionale è chiamata a convalidare le firme raccolte e a discutere questo progetto di legge in commissione, senza preconcetti e senza barricate politiche da difendere, ma pensando unicamente al bene dei malati, delle persone la cui volontà, in questo tema così dedicato, deve essere ascoltata e protetta. Sono convinta che per il voto di oggi l’incontro che avevo promosso più di un mese fa in Consiglio regionale tra l’associazione Coscioni e i capigruppo sia servito. Perché oggi con la libertà di scelta data dai capigruppo e 32 voti favorevoli abbiamo aperto un varco”, conclude Ostanel.