Stop al terzo mandato in Veneto. Esulta il centrosinistra: “Ora si volta pagina”

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stop al terzo mandato i commenti

Lo stop al terzo mandato per i presidenti di Regione, che vuol dire che non ci sarà uno Zaia IV, non ha mancato di suscitare i commenti soddisfatti del centro sinistra veneto, i cui rappresentanti nella prossima tornata elettorale non dovranno dunque più fare i conti col presidente di regione più amato d’Italia. I commenti del Pd e del Veneto che Vogliamo parlano di una regione che ora può crescere, accusando il centrodestra e soprattutto la parte leghista di avere “bloccato” i lavori per inseguire il miraggio del terzo mandato. Al contrario, Villanova – dell’intergruppo Lega-Liga Veneta – parla di occasione persa ma anche di un partito che nella difficoltà saprà ricompattarsi.

Giacomin (Pd): «Ora si volti pagina, priorità ai veneti»

Davide Giacomin, segretario provinciale Partito Democratico di Vicenza
Davide Giacomin, segretario provinciale Partito Democratico di Vicenza

Il segretario provinciale del Partito Democratico di Vicenza, Davide Giacomin, ha commentato con un significativo “finalmente” lo stop definitivo in commissione all’emendamento leghista sul terzo mandato. «Cala il sipario su una vicenda surreale. Da mesi sosteniamo con chiarezza che la legge non consente un terzo mandato. Il tentativo di forzarla è stato uno spettacolo poco edificante, una perdita di tempo e credibilità. Ora si volti pagina».

Zaia, ha ricordato ancora Giacomin, ha già governato per quindici anni quindi è legittimo che dopo tanto tempo si apra una nuova fase per il Veneto: “I cittadini meritano una guida che guardi al futuro, non una politica che si attacca al potere ad ogni costo” ha ribadito l’esponente Pd, che ha anche sottolineato come la battaglia sul terzo mandato, che ha diviso il centrodestra, abbia distolto l’attenzione dai problemi reali, dal caro vita alla sanità pubblica, dal lavoro ai servizi territoriali, che sono rimasti senza risposte». Che succederà in futuro? Il Pd ci sta lavorando: “Costruiremo un’alternativa concreta, fondata su partecipazione, competenza e visione. A chi ha cercato di cambiare le regole del gioco in corsa per convenienza personale, ricordiamo che il tempo della propaganda è finito. Serve responsabilità. Perché il Veneto ha bisogno di energia nuova, non di un eterno presente”.

Camani (Pd): “Sonora bocciatura all’ostinazione leghista.”

vanessa Camani su terzo mandato
Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio Regionale

Anche la capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Vanessa Camani ha commentato il no al terzo mandato, definendola “Una debacle con pochi precedenti, che isola il partito di Salvini e manda definitivamente in soffitta i sogni di Zaia”. Secondo Camani il no non solo ha fermato l’ostinazione leghista, ma ha anche messo in evidenza la frattura all’interno del centrodestra, diviso tra ricerca di potere e lotte per la sopravvivenza: “A cascata – ha aggiunto – diventa evidente l’inaffidabilità della compagine, tanto in chiave di governo nazionale quanto nella prospettiva delle prossime elezioni regionali in Veneto. Con una squadra allo sbando di questo tipo è impossibile garantire ai cittadini una gestione all’altezza delle tante emergenze lasciate in eredità da Zaia”.

Ostanel (il Veneto che Vogliamo): “Fine di un teatrino imbarazzante delle destre”

Ostanel su fine vita veneto
La consigliera Regionale VcV Elena Ostanel

La consigliera regionale del Veneto che Vogliamo Elena Ostanel ha sottolineato come il tira e molla sulla questione abbia occupato inutilmente per mesi l’agenda politica della maggioranza in Veneto, aggiungendo che non solo tutto il centrodestra, ma nemmeno tutta la Lega era convinta del terzo mandato: “La verità è che nemmeno Salvini (e i colonnelli lombardi) voleva accontentare Zaia, ma d’altronde è risaputo che nella Lega i veneti non contano niente e sono privi di autonomia, mentre tutto si decide sulle loro teste tra Milano e Roma”. Secondo Ostanel dunque è il momento di voltare pagina: “Ora si sancisce definitivamente la fine di un’era che si chiude con una divisione tra le forze politiche della maggioranza mai vista che ha tenuto fermo il Consiglio regionale per mesi, con provvedimenti importanti mai arrivati in Aula per il rischio di veti incrociati. Si convochino subito le elezioni regionali. Il centrosinistra è pronto: abbiamo un programma costruito dal basso, con incontri, ascolto e partecipazione reale ed è del programma che vogliamo discutere, non delle poltrone che occuperà chi ora è a palazzo Balbi”.

Villanova (Lega-LV): “Il rammarico di oggi si trasformerà ora in nuovo slancio”

Alberto Villanova, su codici bianchi
Alberto Villanova, capogruppo Lega-LV in Consiglio regionale

Ovviamente di segno opposto la reazione dei sostenitori di Zaia. Alberto Villanova, capogruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio regionale, ha parlato di dispiacere più che di sconfitta: “Avevamo accolto con ottimismo la riapertura del dialogo su un tema che, come tutti i sondaggi dimostrano, è il sentire comune di chi è il detentore del potere democratico, cioè il Popolo. La Lega, però, nei momenti più difficili, ha la capacità di unirsi. Il Segretario Alberto Stefani ha ricompattato il movimento. Il rammarico di oggi da domani si trasformerà in grinta. La capacità amministrativa dei nostri dirigenti, la voglia dei nostri giovani, l’entusiasmo dei nostri amministratori: combatteremo ancora e come sempre con la bandiera di San Marco, la linea del Piave non la abbandoneremo mai”.

Sbrollini (Italia Viva): “Ora basta. La maggioranza ha deciso”

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Daniela Sbrollini, senatrice vicentina di Italia Viva

La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini ha espresso una certa insofferenza per il “tira e molla sul terzo mandato”, a suo parere servito solo per “bloccare Zaia”. La senatrice in una nota stampa ha parlato apertamente di “dissidio tra FI e Lega, contrapposizioni interne alla Lega stessa” con Fratelli d’Italia “a fare il Ponzio Pilato della coalizione, un giorno dicendosi disponibile, un altro dicendo che non fa parte degli accordi di Governo”. Italia Viva, ha spiegato Sbrollini, era favorevole all’ipotesi del terzo mandato: “Abbiamo lavorato con coerenza e convinzione. Invece è stata tutta una finta che ha coinvolto l’intera maggioranza. Il vero scopo era mettere in difficoltà Zaia e bloccarlo. Ora che hanno deciso si volti pagina. Queste posizioni insanabili in un qualsiasi naturale contesto politico farebbero saltare la coalizione. Salvo che in Italia, dove il collante del potere guarisce ogni ferita.”
Ed ora le regionali sono alle porte: “I cittadini avrebbero diritto di conoscere le regole del gioco per tempo. E magari anche la data. Invece qui ogni giorno si sente ipotizzare una ipotesi diversa. Purtroppo – conclude la senatrice – è una situazione anche irrispettosa delle Istituzioni e dei cittadini. Andare a chiedere partecipazione e voto è sempre più difficile. In queste situazioni lo è ancora di più. Ora basta, si proceda!”