Accesso al Fir con ISEE e freno di Casini a commissione di inchiesta su… Bankitalia: i timori di Zanettin

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Zanettin interviene alla Camera sul Fir (Fondo indennizzo risparmiatori)
Zanettin interviene alla Camera sul Fir (Fondo indennizzo risparmiatori)

Ieri Vicenzapiu.com ha pubblicato l’appello di un risparmiatore coinvolto nel crac della Popolare di Vicenza, che chiedeva una modifica dei requisiti per l’accesso al FIR, con l’introduzione anche dell’ISEE: “Un risparmiatore e crac BPVi: la giustizia stabilirà chi mi ha truffato, ma per accesso al Fir si introduca ISEE sotto i 35.000 euro“. Visto che, letto l’appello, ci ha subito contattato Pierantonio Zanettin, che come parlamentare del territorio, sta seguendo giorno per giorno l’evoluzione del Fondo Indennizzo Risparmiatori, ci è sembrato inevitabile fargli qualche domanda.

On. Zanettin,  secondo lei, sarebbe possibile inserire un emendamento nella legge di bilancio per consentire l’accesso alla procedura semplificata anche ai percettori di un reddito ISEE inferiore al 35.000 euro, come richiesto da I.L.?

Credo che per il momento sia impossibile. Ormai al Senato il Governo ha già presentato il maxi emendamento. Non ho ancora potuto esaminarlo nel dettaglio, ma le indiscrezioni dicono che non ci sono modifiche significative al FIR, ad esclusione del termine per la presentazione della domanda, che dovrebbe slittare. Alla Camera, ahimè, il testo della manovra arriverà blindato e non sarà possibile modificarlo.

Avevo intenzione di depositare molte proposte di modifica, ma a questo punto mi limiterò a qualche emendamento di bandiera, per tenere almeno desta l’attenzione del Parlamento sul dramma dei nostri risparmiatori.

Cosa possiamo allora rispondere al nostro lettore?

Se ho capito bene, I.L. non è escluso dal FIR, ma solo dalla procedura semplificata. Purtroppo la Commissione Tecnica, chiamata ad esaminare le domande, non ha ancora provveduto alla tipizzazione delle violazioni massive, che giustificano il rimborso per i risparmiatori, oltre le soglie reddituali e di patrimonio.

Questo è un grosso problema perchè, fintanto che queste regole non saranno fissate, nessun risparmiatore nelle condizioni di I.L. può presentare domanda di indennizzo. Mi sa quindi che deve armarsi di santa pazienza ed aspettare.

Lei, on. Zanettin, parlando alla Camera, mesi fa aveva definito il FIR “farsa o tragedia“; mi pare che il suo giudizio trovi conferma.

I risparmiatori, con i quali sono in continuo contatto, ormai sono esasperati. Questo continuo tira e molla li ha stremati. Molti cominciano a perdere la speranza.

Considerata l’attualità, passiamo ora al consueto aggiornamento sulla Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, di cui è componente oltre che unico rappresentante del nostro territorio.

Partirà davvero? Oggi Pierferdinando Casini, sulle pagine del Corriere della Sera,  dice che è dannoso fare una nuova commissione di inchiesta dopo quella della scorsa legislatura.

Credo che, dopo il commissariamento della Banca Popolare di Bari e le polemiche che ne sono derivate, il 19 dicembre sarà la data giusta. Piuttosto  permangono i contrasti all’interno del Governo sul ruolo di Bankitalia. Luigi di Maio e Matteo Renzi la attaccano, mentre il PD continua a difenderla. Difficile per ora ipotizzare come finirà la partita della presidenza della commissione.

 

Un ruolo fondamentale, on. Zanettin, visto come, deviando l’attenzione proprio dal sistema, di mancato o deviato controllo, incentrato su Bankitalia, è stato “bravo” a condurla verso il “nulla” il presidente della precedente commissione, complice la sua eccessiva focalizzazione sul caso politicizzato di Banca Etruria, un flop minimo per dimensioni, anche se grave per i suoi soci, rispetto a quello delle due banche venete.

Colpa della mediaticità di Elena Boschi, accusata di essersi occupata da ministro della banca del suo territorio (non certo anomalo anche se il padre ne era vice presidente) e di aver detto una bugia negandolo (questo sì gravissimo!)?

O dell’insipienza di certi nostri politici, attenti ai riflettori e non alla sostanza, come Matteo Renzi che, attaccando frontalmente Ignazio Visco per avergli suggerito la mossa ferale della trasformazione in Spa delle Popolari, ha costretto Mattarella e l’allora premier Gentiloni a dover tutelare e salvare, quando la sua sorte era già segnata, la figura istituzionale del governatore di una banca centrale incapace di governare le sue vigilate?

O l’annacquamento della prima commissione di inchiesta sulle banche è colpa (merito per il sistema) proprio di Pierferdinando Casini che oggi, è un caso?, reputa dannosa la nuova commissione, che non dovrà occuparsi delle singole banche ma del sistema bancario e finanziario, di cui l’imperituro parlamentare è uno dei massimi e più solerti portavoce?