Centro accoglienza per le vittime di reato, nuova iniziativa del Comune di Vicenza: già 12 casi

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Il “Centro per l’accoglienza, la cura e il supporto alle persone vittime di reato” è stato presentato nella conferenza stampa odierna tenutasi in Sala Chiesa. Il Comune di Vicenza ha introdotto questo servizio già da quest’estate ed è ad accesso volontario per tutte le vittime di reati. Hanno partecipato alla presentazione: Matteo Tosetto, Assessore alle politiche sociali, ai quartieri e alla partecipazione, al personale; Barbara Balbi per la cooperativa Tangram di Vicenza; Achille Di Falco, direttore dei Servizi socio sanitari dell’Azienda ULSS 8 Berica; Emma Benedetti del Centro per l’accoglienza, la cura e il supporto alle persone vittime di reato di Verona; Silvio Masin dell’Istituto don Calabria Verona.

Il centro ha aperto in Via Porto Godi 2, dove il personale specializzato accoglierà le vittime offrendo supporto emotivo, informazioni legali e orientamento verso i servizi del territorio. Inoltre, sarà garantito un supporto telefonico che rimarrà sempre accessibile. Il centro è operato dalla Cooperativa Tangram, membro del Tavolo della Giustizia Riparativa, e riceve finanziamenti dalla Cassa delle Ammende. Inoltre, è cofinanziato dalla Regione Veneto per gli anni 2022 e 2023 tramite il Progetto Re-Agire, il quale è coordinato a livello regionale dall’Istituto don Calabria. Questa iniziativa è anche frutto della collaborazione tra l’Associazione Vulcano (ULSS 7 Pedemontana) e la Cooperativa Tangram di Vicenza. Perciò il Centro per l’accoglienza, nonostante la sede ufficiale sia a Vicenza, ha l’opportunità di accogliere le persone anche di Bassano.

I casi già affrontati

L’Assessore Tosetto ha affermato: “Parliamo di tutte le vittime di reato e questo è uno sportello per chiunque abbia bisogno di un aiuto, di un consiglio, di supporto o anche delle informazioni, che molto spesso non sono solo legali, possa trovare delle persone qualificate”.

Già dodici persone hanno usufruito del servizio, di cui 3 solo telefonicamente e 5 con supporto legale. Tra i casi che hanno affrontato ci sono aggressioni e truffe emotive, che consistono in raggiri, ma con un legame affettivo con il truffatore. Inoltre, ci sono stati dei casi di separazioni difficili dove il tema sono i figli.

La direttiva 29 del 2012 specifica che tutte le persone, indipendentemente dal fatto che abbiano presentato denuncia o meno, devono essere ascoltate.