Enego, dalle piste da sci alle testimonianze della Grande Guerra

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Enego. Foto: Marta Cardini
Enego. Foto: Marta Cardini

Un’affascinante località montana è Enego, il più orientale del 7 Comuni dell’Altopiano di Asiago. Si estende dai margini della Valsugana al massiccio dell’Ortigara. Mentre Rotzo è conosciuto per essere il paese dlle patate e per i magnifici paesaggi montani, Enego è conosciuto per le piste da sci e per i boschi ricchi di maestosi pini. Si tratta inoltre di una località montana che presenta numerose testimonianze della Grande Guerra.

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Uno scorcio sulle montagne dell’Altopiano. Foto: Marta Cardini

Cosa vedere

Oltre ai panorami montani e alle piste da sci, a Enego è possibile vedere la Torre Scaligera di Piazza San Marco. La torre, alta circa 22 metri, è l’unica rimasta intatta delle quattro torri originali poste agli angoli del castello a forma quadrangolare eretto dai Veronesi Scaligeri. Unica costruzione medievale presente in tutto l’Altopiano di Asiago Sette Comuni, è sopravvissuta negli anni a bombardamenti ed eventi catastrofici e indiscutibilmente rappresenta, assieme al Duomo di Santa Giustina, il simbolo di Enego.
C’è poi il Forte Lisser, un’imponente opera di architettura militare costruita tra il 1911 ed il 1914 allo scopo di controllare la Valsugana, che fu ribattezzata dai corrispondenti di guerra il “Leone dell’Altipiano”.

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Piazza San Marco e la Torre Scaligera. Foto: Instagram enego_altopiano Pro Loco Enego

I segni delle vicende storiche della Grande Guerra sono visibili anche nel Forte Coldarco e nella Batteria di Coldarco di sotto, complesso di circa 300 metri di galleria scavata nella roccia viva, ristrutturato negli ultimi anni e anch’esso visitabile.

In piazza del Popolo, nel centro del paese, si può ammirare il Duomo di Santa Giustina, dall’aspetto ottocentesco. Mentre la Piana di Marcesina, situata a 1.300 metri d’altezza, è un vasto pianoro con ampi pascoli e maestosi boschi, meta di escursionisti e gitanti sia d’estate che d’inverno.

La storia

Grazie alla sua posizione, ai limiti dell’altopiano di Asiago e affacciata sul Canale di Brenta e la Valsugana, la zona di Enego suscitò l’interesse della civiltà sin dall’epoca romana. Probabilmente fu in questo periodo che sorse un primo insediamento, una stazione di sosta e rifornimento lungo la strada che conduceva in Germania. Attorno al III secolo, quando si verificarono le prime invasioni barbariche, venne eretto un fortilizio di cui restano i ruderi in località Bastia.

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I boschi di maestosi pini sono affascinati sia d’inverno che d’estate. Foto: Instagram enego_altopiano Pro Loco Enego

Nel 1508 Enego venne occupata dall’esercito della Lega di Cambrai, ma tornò presto alla Serenissima. Tra il Cinque e il Seicento insorsero delle controversie con i vicini di Grigno sul possesso della Marcesina e del monte Frizzon. Con la caduta della Repubblica di Venezia e l’arrivo di Napoleone la secolare federazione fu sciolta.

Durante la grande guerra l’altopiano si venne a trovare lungo la linea del fronte e la stessa Enego subì gravi devastazioni. Mentre i soldati combattevano aspramente, specie attorno al monte Ortigara, la popolazione civile fu costretta ad abbandonare il paese per stabilirsi profuga nel sud dell’Italia.

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Una pista da sci ad Enego. Foto: Instagram enego_altopiano Pro Loco Enego