Antonio Pigafetta, il 9 luglio a Padova “La Festa del giorno che non c’è mai stato”

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Antonio Pigafetta padova
Antonio Pigafetta, il cronista di Ferdinando Magellano (immagine da Cloudridge.org)

Il 9 luglio sarà l “Pigafetta Day”, ovvero “La festa del Giorno che non c’è mai stato” presso il Museo di Geografia dell’Università di Padova. Qui, dalle ore 10 alle 13, sarà possibile visitare la collezione universitaria vestendo i panni dei compagni di viaggio di Pigafetta con attività organizzate in tre tappe ispirate alle parole chiave del Museo: esplora, misura, racconta.

Nel 1522 si concludeva la prima circumnavigazione del globo, partita sotto il comando di Ferdinando Magellano e arrivata in Spagna con una manciata di uomini, mille avventure vissute e straordinarie scoperte, tutte raccolte per la prima volta nel diario di bordo di Antonio Pigafetta.

In ricordo di quell’impresa che per prima trovò il passaggio a sud-ovest e circumnavigò il mondo, un gruppo di esploratori e geografi hanno deciso di istituire il Pigafetta Day e creare così un’occasione di incontro e riflessione sulle grandi esplorazioni del passato, del presente e del futuro, che si affianca alle celebrazioni ufficiali promosse dal Comitato Pigafetta 500.

“L’esploratore e geografo vicentino – sottolinea Roberto Battiston, naturalista ed esploratore vicentino, conservatore del Museo di Archeologia e Scienze Naturali G. Zannato di Montecchio Maggiore, tra i promotori dell’iniziativa – con la sua Relazione aprì la porta ad un nuovo mondo, non solo di commerci con le leggendarie isole delle spezie, ma con genti, popoli e continenti mai toccati prima. Raccontò per primo usanze, etnie, animali e piante mai visti prima con una curiosità e una precisione straordinari”.

Le scoperte fatte in quel viaggio hanno ripercussioni concrete nella vita di tutti noi.

“La scelta del giorno non è casuale – spiega Rachele Amerini, cartografa al servizio dell’ONU e co-promotrice del Pigafetta Day –. Era proprio il 9 luglio del 1522 quando Pigafetta, grazie ad un primo contatto con i marinai europei dopo oltre due anni di navigazione, si rese conto di aver “perso un giorno” nel suo meticoloso diario di bordo, trovandosi all’improvviso in un 10 luglio che non comprendeva. Il suo stupore avviò studi e ragionamenti astronomici e geografici che si conclusero con la consapevolezza che, navigando verso ovest per l’intera circonferenza del globo, si perdeva in effetti un giorno. Questa esperienza ha gettato le basi per elaborare i fusi orari e facilitare viaggi e comunicazioni del mondo globalizzato, oltre ad affascinare vari autori, come nel caso di Jules Verne e del suo celebre Giro del Mondo in 80 giorni”.

“La prima edizione del Pigafetta Day – conclude Giovanni Donadelli, geografo, co-promotore dell’iniziativa e conservatore del Museo di Geografia di Padova, istituzione che assieme al Comitato Nazionale Pigafetta 500 e diversi altri partner si è impegnato a dare seguito e risalto all’iniziativa – verrà celebrata in presenza al Museo di Geografia dell’Università di Padova. Sabato 9 luglio, infatti, a partire dalle ore 10 e fino alle 13 sarà possibile visitare il museo vestendo i panni dei compagni di viaggio di Pigafetta, e mettersi in gioco attraverso le attività organizzate in tre tappe, ispirate alle parole chiave del Museo: esplora, misura, racconta. L’esperienza è rivolta ai ragazzi e alle famiglie ma offrirà a tutti il privilegio di cercare e ammirare l’insetto foglia, osservato per la prima volta da Pigafetta 500 anni fa, approfondire la nascita dei fusi orari e confrontarsi con alcune antiche cartografie del Nuovo Mondo”.

L’iniziativa sarà anticipata da una serie di brevi video che verranno pubblicati ogni giorno nella pagina dell’evento Pigafetta Day su facebook con lo scopo di introdurre la figura di Pigafetta e far comprendere l’impatto enorme del viaggio da lui raccontato

I promotori dell’iniziativa assicurano che questa edizione del Pigafetta Day sarà la prima di una lunga serie. L’esplorazione scientifica non finisce mai e la giornata offrirà preziosi spunti per chiarire quanto essa contribuisca tutt’oggi a farci apprezzare la complessità, la fragilità e la bellezza del pianeta in cui viviamo.