Reddito di cittadinanza, Elena Donazzan: “Veneto sperimenta nuovo sistema di presa in carico. E sulla formazione puntiamo su Fse”

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Reddito di cittadinanza: un centro per l'impiego
Reddito di cittadinanza: un centro per l'impiego

“Il Veneto ha dato disponibilità sin da subito al ministro Calderone di sperimentare il nuovo sistema di presa in carico degli ex-percettori di reddito di cittadinanza (RDC). Da sempre siamo una regione attenta al recupero di persone fragili nel mercato del lavoro. Neanche in tempo di RDC abbiamo mai preso in carico le persone con l’idea che ricevessero una paghetta senza fare nulla. Ma, dopo una corretta fase di pulizia delle liste in collaborazione con INPS e Guardia di Finanza, siamo passati alle proposte di lavoro. E oggi siamo pronti per rendere operativi i nuovi strumenti per cui abbiamo messo a disposizione tutta la macchina operativa del Veneto”.

Lo dichiara l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che spiega come in Veneto si sta lavorando per rendere operativa la fase di passaggio dal reddito di cittadinanza alle nuove politiche di sostegno al reddito.

“L’obiettivo principale delle nuove politiche di sostegno al reddito – precisa – è fornire alle persone gli strumenti necessari per raggiungere l’autonomia economica attraverso percorsi di formazione e opportunità lavorative. La transizione in atto rappresenta un’opportunità per rafforzare questo impegno”.

Il 16 agosto, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro (ANPAL) ha comunicato i dati relativi ai beneficiari sospesi dal reddito di cittadinanza in Veneto, evidenziando un totale di 1.702 nominativi. Di questi, 785 persone sono già inserite nel Programma Garanzia Occupabilità Lavoratori regionale (GOL) e stanno partecipando attivamente a un percorso di politica attiva del lavoro.

“È fondamentale garantire che coloro che sono pronti e disponibili per il lavoro possano accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), a condizione di essere inseriti in un percorso di politica attiva del lavoro – indica ancora l’Assessore Donazzan -. Sin dai primi giorni di agosto abbiamo allertato i Centri per l’Impiego del Veneto, affinché gli ex beneficiari del reddito siano assistiti nell’accesso alla nuova misura e al relativo sussidio di 350 euro mensili, per un periodo massimo di dodici mesi.”

Dopo aver ricevuto i dati da ANPAL, la Regione del Veneto sta coordinando attivamente i Centri per l’Impiego per contattare rapidamente gli interessati, con l’obiettivo di aggiornare i patti di servizio personalizzati e definire un percorso di politica attiva per chi non è ancora inserito nel Programma GOL.

Il cittadino, accedendo direttamente tramite SPID o attraverso un patronato, dovrà inserire la propria richiesta di SFL. Questa sarà trasmessa al Sistema Informativo Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) gestito dall’INPS. Una volta confermata l’attivazione e la partecipazione effettiva ai percorsi previsti, l’INPS procederà all’erogazione del beneficio, che sarà accreditato direttamente sull’IBAN Postale, Bancario o allo sportello postale.

“La Regione del Veneto è fortemente impegnata a garantire un passaggio efficace e senza intoppi, mettendo al centro le esigenze dei cittadini – conclude Elena Donazzan -. Assicuriamo che ogni persona che ne ha diritto avrà la possibilità di attivarsi e di ricevere il Supporto per la Formazione e il Lavoro”.

“La giunta regionale ha piena consapevolezza che il cofinanziamento regionale, destinato da bilancio a fondi europei, è la leva finanziaria che fa la differenza in termini di risorse per il territorio e sulle strategie di sviluppo locale. Per il Veneto avere a disposizione una leva che fa passare da 60 milioni di euro a quasi 129 milioni di euro di co-cofinanziamento per il Fondo Sociale Europeo (FSE) significa essere pronti a sostenere il territorio puntando sulla valorizzazione delle risorse umane”.

Così l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan precisa cosa significa per il Veneto, nel campo delle risorse destinate a lavoro e formazione, la scelta della giunta regionale di aumentare la quota di cofinanziamento del FSE annunciata ieri dal presidente Luca Zaia e dall’assessore al bilancio Francesco Calzavara.

“Siamo stati tra i primi a partire in Italia insieme all’Emilia Romagna – precisa – grazie all’approvazione a livello europeo rispetto ad una progettazione molto articolata e partecipata con parti sociali e portatori di interesse del Veneto. Una progettazione che abbiamo subito calato nel territorio con i primi bandi pubblicati già lo scorso anno. La nostra è una macchina rodata, quella del FSE in particolare è capace di raccogliere le premialità da fondi non spesi di altre regioni italiane, e questo ci ha portato a mettere a disposizione i fondi per far crescere la competitività delle nostre imprese a partire dal capitale umano, che rappresenta la vera ricchezza”.

“Mi preme sottolineare tutto questo – conclude Donazzan – perché la scelta di spingere l’acceleratore fino in fondo fin dall’inizio significa rendere subito operativi tutti i soggetti beneficiari sul territorio, mettendo in moto la macchina con grande utilizzo di risorse che andranno poi rendicontate. Per fare una buona programmazione serve partire in anticipo e pianificare le attività in maniera puntuale visto che noi veniamo valutati dalla Commissione Europea sull’andamento della spesa. Partire subito a pieno regime, con il motore spinto al massimo ci permette di gestire anche eventuali fuori programma, come è stato nel caso della pandemia, nel modo appropriato. Perché ogni euro pubblico del bilancio regionale genera un valore economico e sociale molto superiore a quello investito. E noi in quest’ottica ci impegneremo sempre a stare in Europa a testa alta”.


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