Valdagno, slot machine di una sala giochi distrutte a martellate: denunciato un 35enne

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Si è scagliato contro le slot machine e le ha distrutte colpendole ripetutamente con un martello fino a renderle del tutto inutilizzabili. Per questo motivo un uomo di 35 anni, originario dell’Europa dell’Est è stato denunciato per danneggiamento aggravato a danno del proprietario di una sala giochi di Valdagno.

Un episodio di cronaca non isolato. Come raccontato poche ore fa da queste pagine (leggi qui l’articolo) proprio nella Città della Lana i militari hanno dovuto arrestare un uomo per violenze e minacce a danno della sua compagna.

I carabinieri, che hanno indagato sulla vicenda avvenuta nelle scorse ore, non riescono a fare una spiegazione su cosa abbia mosso l’uomo a compiere un simile gesto. Qualunque sia la risposta, è certo che sul pavimento della sala giochi valdagnese sono rimaste 13 slot machine distrutte, i pezzi sparpagliati ovunque. Compresi quelli del martello stesso, andato in frantumi a causa della violenza dei colpi sferzati.

I carabinieri della locale stazione sono stati allertati dal personale in servizio in quel momento nel locale e dopo essere giunti sul posto e svolto i primi accertamenti, hanno avviato le ricerche dell’uomo, nel frattempo fuggito via, per le strade di Valdagno.

Dopo tre ore, lo hanno rintracciato ma il 35enne ha di nuovo tentato di sottrarsi alle sue responsabilità, scappando. I militari lo hanno però rapidamente bloccato: era estremamente agitato, ma ha poi ceduto, seguendo i carabinieri in caserma.

“Dovrà rispondere di danneggiamento aggravato dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria berica – fa sapere l’Arma -. Si precisa che tutte le attività poste in essere dai militari operanti ed il conseguente arresto sono provvedimenti adottati d’iniziativa da parte degli stessi militari procedenti e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”, conclude.