Telecamere per asili, anziani, disabili: c’è il via libera in Consiglio regionale. Le reazioni politiche

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Consiglio regionale del Veneto
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Nella seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a larga maggioranza, con 38 voti favorevoli e 2 astenuti, il PDLS ‘Disposizioni in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole d’infanzia nonché  presso le Strutture Socio Assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio’”. La Proposta di Legge Statale ha l’obiettivo primario di prevenire e contrastare le pratiche di abuso fisico e psichico nei confronti di soggetti deboli. Alla luce degli innumerevoli episodi di maltrattamento perpetrati a danno di minori, anziani e disabili compiuti all’interno di Strutture, pubbliche e private, quali asili nido, scuole per l’infanzia o strutture socio assistenziali di cui gli stessi sono ospiti, il PDLS vuole far sì che tali strutture siano dotate di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso che garantiscano la loro sicurezza ed al contempo la tutela della riservatezza. L’installazione di un sistema di videosorveglianza costituirebbe, da un lato, un elemento di maggiore tranquillità per le famiglie e, dall’altro, un deterrente per evitare ogni eventuale tipo di abuso da parte di soggetti che operano in tali strutture o, addirittura, di soggetti esterni.

La discussione generale è stata introdotta dalla presentazione del Relatore Alberto Semenzato (LN): “Ringrazio tutti i consiglieri che si sono espressi a favore di questa proposta normativa, per spingere il Senato a chiudere questa importante partita per fermare una volta per tutte i maltrattamenti nei confronti di quanti non possono difendersi. Ringrazio anche la Struttura regionale per come ha seguito l’iter di questo Progetto di Legge. E’ questa una legge con chiare finalità di prevenzione, che vuole far desistere le persone, impegnate all’interno delle Strutture che erogano assistenza, dal compimento di maltrattamenti, operatori che, oltre al diploma, dovrebbero avere la certificazione di idoneità allo svolgimento di una professione molto delicata. Sono soddisfatto che il Senato abbia dato il via libera alla videosorveglianza negli asili e negli istituti che ospitano soggetti deboli. Un tema, questo, che mi sta molto a cuore, tanto da spingermi a presentare nel 2016 un Progetto di Legge Statale già licenziato lo scorso 22 marzo dalla Quinta Commissione consiliare. I furbetti non troveranno più spazio, e i delinquenti che fino ad ora hanno usato violenza contro i deboli si  troveranno finalmente spalle al muro. È  stato valutato che il posizionamento della videosorveglianza sarà anche un valido deterrente per soggetti terzi che, introducendosi nelle strutture per compiere atti illegali, verrebbero così facilmente identificati. Con la videosorveglianza, inoltre, verranno anche tutelati tutti quegli insegnanti, quei medici e quegli assistenti che ogni giorno svolgono il loro lavoro con cura e passione. Si tratta quindi di una norma a tutela di ospiti ed operatori, contro ogni forma di illegalità. Sono favorevole ad aggiungere nel titolo della proposta normativa un riferimento alla prevenzione”.

Così la Correlatrice Patrizia Bartelle (IiC): “Questo PDLS non deve essere approvato in quanto mancano i numeri degli effettivi maltrattamenti, sarebbe opportuno un approccio al problema più pragmatico e meno sensazionalistico. Non sarà possibile coprire integralmente con le telecamere ogni luogo contemplato nella proposta normativa e i sistemi di videosorveglianza non costituiranno quindi un vero deterrente ad episodi di maltrattamento, in quanto rimarranno diverse zone d’ombra. Inoltre, si perderà l’effetto sorpresa, vanificando in parte gli sforzi delle Forze dell’Ordine che durante le indagini possono predisporre in segreto sistemi di videosorveglianza. Mancano altresì le finalità preventive, sostituite da una volontà repressiva che non condivido. Manca, poi, la clausola di neutralità finanziaria, che invece è stata approvata dalla Camera. Mi chiedo poi quali potranno essere le ricadute pedagogiche e le conseguenze su insegnamenti e operatori in ordine ai servizi educativi erogati, che rischiano di subire un’evoluzione trasformando così la scuola in un parcheggio, svilendone le finalità educative. Bisognerebbe investire di più sulla formazione continua degli operatori che lavorano nel Sociale e nel Sanitario, e sul reale ascolto delle esigenze delle Strutture assistenziali. Chiedo quindi che il Consiglio regionale ritiri questa proposta normativa, in attesa che venga definitivamente licenziata dal Parlamento nazionale la corrispondente legge. Non è questa, purtroppo, la soluzione per interrompere la catena dei maltrattamenti”.

Giovanna Negro (VCA): “Vengo dal mondo della sanità e credo che la collega Bartelle non conosca la materia e non condivido quindi il suo intervento. E comunque ricordo alla consigliera del Gruppo Misto che una Legge regionale non può essere in antitesi con una normativa statale”.

Andrea Zanoni (PD): “Come ha sottolineato la Bartelle, è plausibile che ci possano essere dei problemi legati alla vera efficacia preventiva dei sistemi di videosorveglianza. Avrei maggiormente valorizzato gli aspetti normativi afferenti la prevenzione”.

Piero Ruzzante (LeU): “E’ ovvio che se un sistema di videosorveglianza viene collocato all’insaputa degli operatori, allora potrà essere veramente efficace, in caso contrario, avrà molta meno valenza. Lo stesso vale per i sistemi di controllo e di intercettazione nelle indagini della Magistratura, sistemi che potrebbero essere più efficaci e andrebbero quindi maggiormente sostenuti, invece di collocare telecamere ovunque, in ogni stanza degli asili o delle Case di riposo. Penso che sia giusto aspettare che il Parlamento licenzi la Legge in materia, affinché questa proposta normativa non nasca già superata o si ponga in contrasto con una legge statale. Sono per controlli più efficaci, ma dubito su quelli previsti da questo PDLS, che rischiano di non rendere asili e strutture per anziani e disabili luoghi più sicuri. Va implementata la qualità dell’attività formativa da somministrare a quanti lavorano nelle Strutture di assistenza. Le telecamere purtroppo non fermeranno questa ondata di maltrattamenti. Chiedo alla Giunta regionale di essere coerente e predisporre telecamere anche negli uffici pubblici, soprattutto dei dirigenti, e all’interno delle auto blu”.

Bruno Pigozzo (PD): “Sono favorevole a questo PDLS perché ha l’obiettivo di offrire garanzie a una serie di interventi e servizi pubblici a favore di bambini, anziani e disabili. Dobbiamo operare affinché tutte le strutture che erogano servizi pubblici a persone fragili, anche private accreditate, siano controllate e garantiscano la dovuta trasparenza. Bisogna soprattutto garantire la qualità della formazione degli operatori socio – sanitari”.

Nicola Finco (LN): “Ringrazio il collega Semenzato e sottolineo un’emergenza preoccupante e purtroppo attuale, legata ai numerosi casi di maltrattamento a danno dei bambini, con soggetti che si approfittano della debolezza di persone fragili e indifese. Respingo le accuse che parlano di attentato alla privacy, certo i sistemi di videosorveglianza non risolveranno i problemi legati alla sicurezza ma potranno essere un efficace diversivo.

Franco Ferrari (AMP): “Credo che chi lavora con onestà non debba avere nessuna paura delle telecamere, che sono le benvenute come effetto deterrente”.

Sergio Berlato (FdI/MCR): “Occorre valutare quanto il sacrificio della privacy possa essere veramente efficace per prevenire episodi di maltrattamento. Credo che sia opportuno rinunciare a un po’ di privacy per tutelare i nostri bambini, anziani e disabili. Noi appoggiamo con convinzione questo PDLS”.

Chiusa la discussione generale, si è passati all’esame dell’articolato e degli emendamenti depositati.

Tra le dichiarazioni di voto, Patrizia Bartelle: “per coerenza, il collega Ruzzante e la sottoscritta ci asterremo dalla votazione, il nostro non è un no ai contenuti della proposta normativa, ma chiediamo diverse modalità di attuazione della stessa, con una maggiore attenzione per gli operatori coinvolti e con controlli più efficaci”.

Sergio Berlato: “Come Fratelli d’Italia condividiamo questa proposta normativa e ci adopereremo affinché i nostri parlamentari facciano lo stesso a livello nazionale.

Massimo Giorgetti (FI): “Dal dibattito di quest’aula è scaturito come, se da un lato siamo tutti d’accordo sulle finalità di questa proposta normativa, dall’altra possiamo divergere sulle modalità attuative e su cosa possiamo fare noi come Regione. Condivido i sistemi di videosorveglianza previsti e le loro finalità di prevenzione, ma sottolineo come ci siano già strumenti di controllo, come il Responsabile di Struttura, figure professionali incaricate dei controlli e che non vanno deresponsabilizzate”.

Pietro Dalla Libera (Veneti Uniti): “Nostro compito è presentare proposte normative al Parlamento che poi devono essere riprese a livello nazionale. Ricordo la proposta di aprire l’accesso alle Facoltà Universitarie, soprattutto a Medicina e alle Specializzazioni mediche, per risolvere il problema del numero chiuso. Credo che l’installazione di telecamere possa aiutare gli operatori a svolgere bene il proprio lavoro, anche perché sono consapevoli di essere controllati. Il nostro sarà un voto favorevole”.

Orietta Salemi (PD): “Coerentemente a quanto già espresso in Commissione, il nostro voto sarà favorevole. Concordo con il Vicepresidente Giorgetti sull’importanza delle figure professionali chiamate a svolgere i dovuti controlli. Ad ogni modo, ci sono forme di violenza, come quelle di natura psicologica, che i sistemi di videosorveglianza non possono rilevare”.

Andrea Bassi (CDV): “Sono favorevole a installare negli asili e nelle Strutture assistenziali sistemi di videosorveglianza. Questi luoghi dovrebbero essere sempre delle ‘case di vetro’”.

«Abbiamo deciso di astenerci sulla proposta di legge statale in materia di videosorveglianza negli asili nido, nelle case di riposo e nelle strutture per disabili: il provvedimento centra un problema, quello degli abusi su persone che non si possono difendere, ma non inquadra la soluzione. Manca completamente un’ottica preventiva, la Lega conferma il suo approccio ideologico puntando sulla repressione». Così i consiglieri regionali Patrizia Bartelle (Italia In Comune), relatrice di minoranza del pdls n. 20, e Piero Ruzzante (Liberi E Uguali). I due consiglieri hanno presentato un emendamento, approvato dal consiglio regionale, che prevede la videosorveglianza negli uffici dei direttori, dirigenti e uffici amministrativi. Approvato anche l’ordine del giorno, presentato anch’esso da Bartelle e Ruzzante, che impegna la Giunta regionale “ad attivare e sostenere, in funzione di prevenzione e per quanto di propria competenza, tutte le azioni che consentano di intervenire sulle caratteristiche strutturali e di gestione dei servizi e, con particolare riferimento agli asili nido, a vigilare e verificare la sussistenza di un adeguato e corretto rapporto numerico educatori/bambini”.

«Se si volesse davvero affrontare il problema – commenta Bartelle – si potrebbero seguire le indicazioni fornite ad esempio da Save the Children, che propone l’adozione di un codice di condotta specifico e vincolante per ogni adulto a contatto con i minori e di organizzare gli ambienti educativi al fine di impedire, a tutela dei bambini e degli stessi operatori, situazioni di isolamento». «Introdurre le telecamere, inoltre, può essere controproducente anche dal punto di vista delle indagini giudiziarie: un malintenzionato sa di essere videosorvegliato è in grado di adottare comportamenti atti ad eludere la videosorveglianza. Altra cosa – sottolinea la consigliera regionale di Italia In Comune – è l’utilizzo delle telecamere da parte delle forze dell’ordine, predisposta in segreto nell’ambito di indagine». «La verità – conclude Bartelle – è che per prevenire la violenza all’interno degli istituti di cura bisogna investire in formazione: inserire persone formate all’interno di una struttura vuol dire rivoluzionare quella struttura, l’ho provato nella mia esperienza personale».

«Ricordo che è sempre stato il centrodestra ad essere contrario all’utilizzo di telecamere, intercettazioni ed altri strumenti di acquisizioni della prova in ambito d’indagine giudiziaria – puntualizza Ruzzante –. Oggi la Lega si smentisce, ma sbaglia bersaglio. Non bisogna prendersela con i lavoratori, in modo indiscriminato. L’obiettivo deve essere quello di prevenire atti violenti e, quando malauguratamente si verificano, individuare i colpevoli utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. Non si può generalizzare, mi dispiace il Pd abbia votato a favore, è un’offesa per le decine di migliaia di lavoratori che operano con correttezza e grande dedizione». «Ora che il consiglio ha approvato il nostro emendamento per estendere i controlli ai dirigenti, che gestiscono milioni di euro di appalti, aspettiamo – conclude Ruzzante – le telecamere all’interno delle auto blu della Giunta regionale».