Vertenza Embraco, Carlo Cavedon (Acli Vicenza): “la vicenda possa dare lo spunto per ripensare il tema della delocalizzazione in modo nuovo e contemporaneo”

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“La vertenza Embraco pone in maniera drammatica il tema del lavoro al centro del dibattito pubblico. In questi anni abbiamo registrato dei segnali di risveglio e negli ultimi mesi una lieve ripresa economica. Alcuni processi negativi, tuttavia, permangono, e da anni mettono in crisi lo sviluppo. Perciò auspichiamo in prima battuta che il licenziamento dei dipendenti venga scongiurato e la vicenda possa dare lo spunto per ripensare il tema della delocalizzazione in modo nuovo e contemporaneo.” Con queste parole Carlo Cavedon (nella foto), presidente provinciale delle Acli di Vicenza interviene sulla vicenda dell’azienda brasiliana Embraco. 

Il caso di Daniele Simoni, l’operaio della Embraco che si è incatenato al cancello d’ingresso della fabbrica – aggiunge il presidente Cavedon – fa riflettere su come, in questo braccio di ferro tra governo, sindacati ed imprenditori, le prime vittime siano i lavoratori. In attesa della decisione dell’Unione europea, invitiamo tutte le forze in campo a fare un ulteriore tentativo di mediazione e tenere presente che sul tavolo della trattativa si gioca il futuro di persone.” Il mondo imprenditoriale deve riportare al centro la persona. “La notizia di questi giorni, circa la geolocalizzazione dei lavoratori per verificare l’avvenuta consegna del materiale pubblicitario che ogni giorno riempie le nostre cassette postali – conclude il presidente Cavedon – apre un’ulteriore discussione e deve far riflettere gli imprenditori di oggi sul fatto che la persona va rimessa al centro, con precisi diritti e doveri.

Carlo Cavedon, presidente provinciale delle Acli di Vicenza