Borgo Berga, Italia Nostra e il Comitato contro gli abusi edilizi: l’archiviazione va bene ai privati non ai cittadini

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Con l’ordinanza del 22 novembre, alla quale la stampa locale ha dato ampia eco – scrive nella nota che pubblichiamo l’architetto Paolo Crestanello per Italia Nostra e il Comitato contro gli abusi edilizi -, il G.I.P. ha accolto la richiesta di archiviazione delle indagini sul caso Borgo Berga presentata dal P.M., omettendo però di motivare sulle obiezioni esposte dalle associazioni ambientaliste.

Restano insondati diversi eventuali profili penali riguardanti importanti anomalie, come le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate da un ufficio privo dei requisiti di legge e di un piano di imposta dei fabbricati, che invece di coincidere con l’originario piano campagna dove sorgeva l’ex Cotorossi, come prevede anche la normativa locale, è stato parametrato al livello altimetrico di piazzale Fraccon che sta diversi metri più in alto, con guadagno di due piani e relative altezze.

Nell’ordinanza si richiamano esclusivamente le argomentazioni esposte dal Tribunale dl Riesame nel 2017 e confermate poi in Cassazione. Tuttavia, molte questioni rilevate dai consulenti del PM, dalla Polizia Giudiziaria e dall’ANAC,  come ad esempio, l’innalzamento degli argini a difesa esclusiva dei nuovi edifici, l’aumento del rischio idraulico, la mancanza delle valutazioni ambientali, degli standard a parcheggio, della gara pubblica per le opere di urbanizzazione,  non sono mai state oggetto di giudizio né da parte del Tribunale del Riesame né da parte della Cassazione.

Peraltro, diversamente da quanto riportato dalla stampa locale,  lo stesso Tribunale del Riesame, a suo tempo, non affermava affatto che tutto era stato regolare e  legittimo, confermando, invece,   sia la violazione della distanza dai corsi d’acqua,  sia  la mancanza della valutazione di compatibilità idraulica che veniva degradata a  violazione amministrativa perché normata da semplici delibere di Giunta regionale, trascurando però che la legge del Veneto n. 12/2009 l’aveva resa vincolante.

Non si capisce come si possa costruire sul lotto E, come ha dichiarato pubblicamente di voler fare l’amministratore della Cotorossi, dato che manca la valutazione di compatibilità idraulica e, secondo l’autorevole parere del prof. Luigi D’Alpaos, verrebbe aumentato ulteriormente il rischio idraulico. In tale lotto, infatti,   il  Piano Attuativo   prevede costruzioni addossate agli argini del fiume che verrebbero innalzati di ben 3 metri.

Rispetto a tali rilievi, la questione Borgo Berga resta ancora aperta, almeno sul piano amministrativo.  Ma, su queste problematiche gli uffici comunali non sono mai intervenuti, fatto salvo il caso in cui, su diffida del Ministero interpellato dalle associazioni, sono stati costretti a disporre di una “sanatoria paesaggistica”. Le Associazioni sul punto hanno sollevato dubbi e chiesto  chiarimenti al Comune e alla Soprintendenza che però non rispondono e  rifiutano l’accesso agli atti. Senza risposta anche una interrogazione di un consigliere comunale che chiedeva  venisse verificata la veridicità delle misure dichiarate nell’istanza di sanatoria, in quanto contrastanti con i rilievi tecnici eseguiti dagli stessi consulenti della Procura.

Italia Nostra

Comitato contro gli abusi edilizi

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