Mattea Gazzola, dirigente della Bertoliana di Vicenza racconta la quotidianità della biblioteca

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Mattea Gazzola
Mattea Gazzola, dirigente della Biblioteca Bertoliana

«Come direttore cresco nel momento in cui con me crescono i colleghi e la biblioteca». Sono parole di Mattea Gazzola, attuale direttrice della Biblioteca Bertoliana dopo quasi vent’anni di dirigenza maschile. Lavoro di squadra, condivisione e passione. La Bertoliana guidata da Chiara Visentin e Mattea Gazzola ha dovuto affrontare svariate sfide, ma se ha ragione Erasmo da Rotterdam e “in ogni attività la passione toglie gran parte della difficoltà” la città di Vicenza non ha nulla da temere per la sua biblioteca.

Innanzitutto, di quali attività si occupa nel ricoprire il suo ruolo di dirigente?
Gazzola. «Come istituzione del Comune la biblioteca è dotata di una propria autonomia gestionale per cui il mio compito come dirigente è, in primo luogo, amministrare direttamente il bilancio dell’istituzione. Mi compete inoltre l’intera attività di gestione dell’ente che comprende il coordinamento del personale e la definizione del Documento unico di programmazione con il Consiglio di amministrazione, che traccia obiettivi e mission della biblioteca».

Ingresso di palazzo San Giacomo della BertolianaJPG
Ingresso di palazzo San Giacomo della Bertoliana

Come sono cambiati i servizi erogati dalla biblioteca con Covid-19?
Gazzola. «Abbiamo dovuto affrontare due sfide: quella della chiusura della biblioteca e quella della riapertura con le nuove misure per contenere la diffusione del contagio. L’impegno è sempre stato quello di fornire il massimo servizio possibile anche nel periodo peggiore, quello del lockdown. Sono per questo stati attivati servizi take away di prestito documenti e di prestito a domicilio per le persone che avevano difficoltà a venire in biblioteca perché malate di Covid o di patologie che impedivano loro di uscire. La riapertura dell’11 maggio 2021 è stata il frutto di un grandissimo lavoro amministrativo per quanto concerne l’adozione di tutti i presidi necessari (barriere in plexiglas, distanziamento delle postazioni..), e di squadra, del personale della biblioteca che era in gran parte in smartworking per la riorganizzazione dei servizi».

Archivi a palazzo San Giacomo della Bertoliana
Archivi a palazzo San Giacomo della Bertoliana

Quanta richiesta c’è di consultazione digitale e quanta di consultazione fisica dei volumi?
Gazzola. «Nel 2020 il prestito di ebook nella rete delle biblioteche vicentine è aumentato del 113% rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo abbiamo anche incentivato la consulenza online (via mail) e telefonica come sostegno durante la fase di ricerca. Un volto specifico della consulenza ha riguardato MLOL, la “Media Library Online”, una piattaforma di prestito digitale. Abbiamo inoltre incoraggiato il servizio di document delivery, ovvero la fornitura di documenti in formato pdf. Un lavoro importante è stato anche quello delle letture ad alta voce per bambini e dei podcast per adulti oltre alla produzione di video sul patrimonio della biblioteca e sulle sedi di quartiere che sono stati postati sui social. Infine, approfittando del periodo di chiusura, abbiamo organizzato webinar di formazione e aggiornamento del personale. Tutto questo ci ha aiutato ad acquisire nuove competenze. Ora la richiesta di consultazione digitale si mantiene alta, ma non al livello del 2020».

Qual è il valore aggiunto della biblioteca fisica rispetto alla biblioteca mediateca?
Gazzola. «La mediateca ha il grande valore di diffusione dell’informazione, ma la biblioteca è luogo fisico di incontro, di socialità e di relazionalità. Noi parliamo spesso di un terzo luogo nella vita di una persona: dopo la casa e il lavoro, la biblioteca è il luogo dove le persone possono incontrarsi e trovare gli stimoli più disparati. In questi anni il nuovo consiglio di amministrazione e la nuova presidenza hanno dato un grandissimo impulso alla Bertoliana come centro culturale, slancio che sarà potenziato dal trasferimento nella nuova sede. Nel 2021 le visite in biblioteca sono state 108 052, un numero che si è mantenuto alto ( nel 2019 erano “solo” 15.000 in più) nonostante la situazione pandemica. Il Covid ci ha penalizzato molto e ora il nostro impegno quotidiano è quello di tornare a fare affezionare le persone alla biblioteca».

Gli archivi a palazzo San Giacomo della Bertoliana
Gli archivi a palazzo San Giacomo della Bertoliana

Per approcciarsi al settore antico ci sono richieste specifiche da inoltrare? È necessaria una motivazione prettamente accademica?
Gazzola. «No, per accedere non serve nessuna richiesta particolare, solo essere iscritto alla biblioteca e avere una certa attenzione per i materiali dei documenti che si maneggiano. In ogni caso le sale di consultazione sono sempre sorvegliate. Il lavoro degli ultimi venti anni ha puntato proprio a rendere il patrimonio antico più facilmente accessibile nella convinzione che sia un patrimonio di tutti e non di pochi, di nicchia».

Quanto sono importanti i suggerimenti di lettura degli utenti? E i reclami?
Gazzola. «Il 95% dei suggerimenti di lettura vengono considerati; questo significa che l’ufficio che si occupa delle acquisizioni acquista effettivamente i libri che vengono suggeriti dagli utenti. Per quanto riguarda invece i reclami vengono analizzati come “suggerimenti” per migliorare i servizi. Li gestisco io personalmente e li ritengo fondamentali per mettere in atto strategie che migliorino il servizio. Tuttavia, negli ultimi anni, non sono mai arrivati grandi reclami. La biblioteca è ben inserita in Vicenza che riconosce la qualità dei servizi soprattutto nei tempi e nei prestiti molto veloci».

Con la Pandemia anche i libri hanno iniziato a essere sottoposti a un periodo di quarantena nel momento in cui venivano riconsegnati. È ancora così?
Gazzola. «Nel momento in cui abbiamo riaperto i servizi i libri dovevano rimanere in quarantena per una settimana, ragion per cui abbiamo dovuto cambiare tutte le procedure per lo scarico dei libri che dovevano essere riorganizzati giorno per giorno in funzione della quarantena e non potevano essere presi in mano nemmeno dal personale. Un paio di mesi fa la quarantena è stata ridotta a 3 giorni. Attualmente invece la quarantena è stata sospesa: i primi di dicembre l’istituto di patologie del libro ha infatti dimostrato che nel giro di poche ore il virus nella carta muore. Quindi ora i libri riconsegnati sono subito nuovamente prestabili e sono convinta che, almeno da questo, non torneremo indietro. ».

Quale fascia d’età è più lontana dalla biblioteca? Quali le possibili iniziative per avvicinare questi utenti potenziali?
Gazzola. «La fascia d’età che abbiamo più difficoltà a intercettare è quella tra i 14 e i 19 anni. In generale però le difficoltà riguardano tutta la fascia 7-18, innanzitutto perché è complicato trovare iniziative e progetti che coinvolgano questa fascia d’età e in secondo luogo perché non abbiamo gli spazi adeguati. Questa fascia d’età, infatti, ha bisogno di spazi propri e non di spazi da condividere con un’utenza di altre età. La nuova sede sarà punto di partenza anche per questo».