Tribunale della Pedemontana, ispezione ministeriale dà esito negativo: dura reazione del comitato “Giustizia di qualità”

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Tribunale della Pedemontana Veneta
Tribunale della Pedemontana Veneta

Il tribunale della Pedemontana è “un progetto scellerato” e “un mero interesse di bottega elettorale” sulle spalle dei cittadini. La pensa così il comitato Per una giustizia di qualità a Vicenza, a margine di quanto emerso da una recente ispezione ministeriale nell’edificio di Bassano del Grappa che avrebbe dovuto ospitarlo, come si dibatte da tempo.

Secondo quanto riportato dal sito Bassanonet.it questa ispezione avrebbe dato esito negativo, con i funzionari preposti che avrebbero riscontrato problematiche in merito agli spazi a disposizione, insufficienti ed inidonei, dunque, ad ospitare il personale che dovrebbe essere lì inviato. Tra l’altro, su questi aspetti il senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, ha interrogato in ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Anche il comitato è venuto a conoscenza dell’ispezione e dell’esito negativo della stessa dalla medesima fonte di informazione sul Vicentino e si scaglia contro i promotori del Tribunale della Pedemontana, sede di giustizia spesso indicata come “a costo zero o quasi“, data la presunta idoneità dell’edificio realizzato a Bassano del Grappa.

“Dopo mesi passati a discutere sull’impossibilità di procedere a nuove aperture di tribunali per carenza dei magistrati e personale in quelli già esistenti e per l’inefficienza che i nuovi piccoli tribunali porterebbero con sé – argomenta il comitato Per una giustizia di qualità a Vicenza -, si scopre che si stava parlando del nulla perché il progetto del nuovo Tribunale della Pedemontana di fatto era già irrealizzabile all’origine.

Insomma, la retorica di chi ha promosso il progetto basandosi sul fatto di utilizzare per il nuovo tribunale un palazzo già pronto all’uso e senza spese ha tratto in inganno molte persone, anche amministratori ed esponenti politici, che in buona fede si sono accodati ad un progetto che abbiamo scoperto essere improponibile.

Inutile dire che appare grave che tale circostanza sia venuta a galla solo ora e solo grazie ad un’ispezione ministeriale. A proposito di costi, chi pagherà il costo di tali accertamenti ispettivi? Cosa penserà ora chi ha creduto in buona fede a tale progetto che in realtà era basato sul nulla? Sarà possibile credere ora a nuove mirabolanti proposte che verranno disperatamente messe in campo”?