Zaia a Bruxelles per comitato europeo delle Regioni: “Quella sanitaria è la sfida delle sfide”

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luca zaia a bruxelles

Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha partecipato a Bruxelles al Comitato Europeo della Regioni, in programma tra ieri ed oggi. A margine dei lavori ha rilasciato delle dichiarazioni che si sono incentrate particolarmente sul tema sanitario.

“Un’occasione di coordinamento europeo sui temi della sanità – ha commentato il governatore veneto -, ma anche un’opportunità per fare il punto sulle nuove sfide e su come affrontarle, per quanto riguarda in particolare i temi dell’antibioticoresistenza e dell’infezione ospedaliera. Credo sia necessario realizzare uno stress test delle sanità dei diversi Paesi europei per verificare quale sia il livello di risposta, considerando che ogni forma di pandemia diventa europea se non addirittura planetaria.

Quella sanitaria è la sfida delle sfide – ha aggiunto Luca Zaia dopo l’impegno a Bruxelles -, l’obiettivo è fare in modo che tutti i Paesi si trovino allo stesso livello. Siamo usciti da un banco di prova considerevole: la pandemia da Covid ha fatto perdere la vita a 10 milioni di cittadini nel mondo e ha messo in ginocchio tutte le economie. Per questo resto convinto che sia necessario avviare la rinegoziazione, per quanto possibile, dei fondi del PNRR, per ridisegnare il nostro business plan. Da quando lo abbiamo approvato è cambiato il mondo: prima la guerra in Ucraina, poi la crisi energetica a cui ora si aggiunge la preoccupazione per il Medio Oriente. Il Veneto è assolutamente in linea con l’investimento dei fondi europei, non possiamo permetterci di restituire neanche un centesimo dei 235 miliardi di euro che dovrebbero arrivare all’Italia”.

In vista delle prossime elezioni europee il presidente Zaia ha sottolineato inoltre come il futuro debba essere rappresentato da “un’Europa delle Regioni fondata sui principi di solidarietà e sussidiarietà internazionali”. Spazio anche al tema dell’autonomia “che – ha ribadito il presidente – non è la secessione dei ricchi, ma l’attuazione delle indicazioni previste nella nostra Costituzione. È una scelta di modernità”.