Banca popolare di Vicenza, procura ricorre in Cassazione: no a sconto delle pene e annullamento confische

2410
Processo appello BPVi: aula bunker a Mestre (foto di repertorio)
Processo d'appello BPVi : aula bunker a Mestre (foto di repertorio)

Banca popolare di Vicenza (BPVi): la procura generale della Corte di Appello che ha istruito il processo contro gli ex vertici ha depositato il ricorso in Corte di Cassazione.

Lo scrive nell’edizione odierna il Giornale di Vicenza, che sottolinea i punti chiave del ricorso. I sostituti procuratori Paola Cameran e Alessandro Severi chiedono “sostanzialmente due cose: di ripristinare per gli imputati (al netto delle prescrizioni già intercorse per alcuni reati) le pene stabilite dal tribunale collegiale in primo grado, e di annullare la revoca della confisca così come invece era stato deciso dalla sentenza pronunciata a ottobre dello scorso anno dal Collegio d’Appello presieduto dal giudice Giuliano che aveva appunto revocato la confisca per equivalente nei confronti degli imputati per l’intero suo importo. Una somma pari a 963 milioni di euro. Cifra che corrisponderebbe al corpo del reato, vale a dire all’ammontare delle operazioni baciate imputate agli ex vertici finiti a processo”.

Viene poi spiegato il senso della decisione: “Secondo la procura generale di Venezia, la Cassazione dovrebbe indicare una somma – relativamente alla confisca – proporzionata al reato per cui sono stati condannati i manager della Popolare e proporzionata evidentemente anche al loro stato patrimoniale sollecitando così una proporzione delle sanzioni. Se i pubblici ministeri hanno deciso per il ricorso – in fatto di diritto – contro la riduzione delle pene ai cinque ex vertici per cui era stata confermata la condanna; non hanno invece fatto ricorso nei confronti dell’ex consigliere di amministrazione Giuseppe Zigliotto (condannato in primo grado e assolto invece dalla Corte d’Apello). Per lui, al momento ( in attesa di capire come si evolverà la partita relativa all’inchiesta per bancarotta, ancora aperta) la vicenda giudiziaria legata al crac di BpVi si chiude qui”.

Per quanto riguarda le pene “scontate” dal collegio della Corte di Appello di Venezia per il Processo d’appello BPVi, considerando le prescrizioni intervenute e il ravvedimento operoso dell’ex vice direttore area mercati, ha comminato il 10 ottobre 2022: 3 anni e 11 mesi a Zonin, Piazzetta e Pellegrini, 3 anni 4 mesi e 15 gg a Marin, Giustini (il “ravveduto” che si è auto accusato ma aprendo molti veli su tutto) 2 anni 7 mesi e 15 gg, assolto Zigliotto. Qui il dispositivo sintetico della sentenza del Processo d’appello BPVi.

Zonin era stato condannato in primo grado a 6 anni e 6 mesi, Giustini a sei anni e tre mesi, Marin a sei anni, Piazzetta a sei anni,  Zigliotto e Pellegrini erano stati assolti in primo grado.

Fonte: GdV