Vicenza, va in questura per denunciare un’aggressione ma è irregolare: scoperto ed espulso tunisino

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irregolare espulso

Era andato in Questura per sporgere una denuncia, ma si è scoperto che era irregolare ed è stato espulso dal territorio nazionale. Questa la strana vicenda di H. R., tunisino di 45 anni, che oggi viene raccontata da Viale Mazzini.

Negli uffici della questura berica l’uomo si è presentato ieri pomeriggio per lamentare agli agenti di essere stato aggredito da un altro straniero intenzionato a impossessarsi del suo cellulare.

Dopo aver ascoltato la sua storia, gli agenti in servizio hanno quindi proceduto a effettuare un controllo sulla Banca Dati del Ministero dell’Interno, scoprendo la fedina penale piuttosto corposa dell’uomo che avevano davanti.

H. R., infatti è risultato irregolare in quanto privo del permesso di soggiorno e destinatario di un ordine di espulsione mai ottemperato. Inoltre, era già stato arrestato nel 2017 per produzione e traffico di sostanze stupefacenti oltre che denunciato per reati di varia natura tra i quali violenza sessuale aggravata e lesioni personali nei confronti di una donna.

Ma le denunce nei suoi confronti erano iniziate già dall’arrivo in Italia, nel 2016 a seguito di uno sbarco di migranti a Lampedusa. In questa occasione aveva fornito un falso nome, motivo per il quale era stato denunciato per immigrazione clandestina.

Contando tutto, il cittadino tunisino irregolare è stato espulso dal territorio nazionale con provvedimento del questore di Vicenza, Paolo Sartori. “Il pregiudicato straniero – dicono dalla Questura – è stato trasferito al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Milano, in attesa di essere trasferito coattivamente presso il proprio Paese di origine”.

“L’adozione di provvedimenti di allontanamento dal Territorio Nazionale – spiega Sartori – e il conseguente trasferimento degli stessi presso i Cpr in attesa di rimpatrio, rappresentano uno strumento indispensabile dell’azione a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

In questo modo, infatti, si evita che possano radicarsi sul nostro territorio soggetti pregiudicati, spesso privi del necessario titolo per soggiornare nel nostro Paese, i quali, con i loro comportamenti, destano particolare allarme sociale e compromettono la civile convivenza”.