Roberto Maroni, l’omaggio dei leghisti veneti: “Autonomia in suo nome”

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Roberto Maroni
Roberto Maroni

L’Autonomia del Veneto: un successo da dedicare a Roberto Maroni, l’ex Ministro dell’Interno morto oggi nella sua casa nel Varesotto all’età di 67 anni.

Già nelle ore immediate alla pubblicazione della triste notizia (ne abbiamo scritto qui) sono stati molti gli attestati di cordoglio rivolti ai famigliari e di stima verso il politico lombardo, fondatore della Lega di cui fu segretario federale, braccio destro del Senatùr Umberto Bossi e padre di molte battaglie leghiste.

Se il vicepremier Matteo Salvini si è trattenuto in un semplice e conciso “Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto“, dai suoi social, c’è chi si è spinto più in la sull’onda dell’emozione.

“Con Roberto Maroni la Lega perde uno dei protagonisti che mi hanno fatto appassionare alla politica da ragazzino. La battaglia per l’autonomia della nostra terra sarà il modo migliore per ricordarti. Ciao Bobo”, ha scritto l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia sui suoi canali social.

Insomma, un tributo da titolare a Maroni, promotore del referendum consultivo sull’autonomia svoltosi nel 2017, una volta conseguito il risultato sul quale la Lega da tempo mostra ottimismo misto a impazienza.

E ancora ecco come lo ricorda Gianantonio Da Re, europarlamentare trevigiano della Lega, membro del gruppo Identità e Valori a Bruxelles: “Non posso che essere grato a Roberto Maroni, una delle pagine più importanti della Lega e un amico. È stato un grande segretario federale, ha preso in mano il partito nel dopo-Bossi: era capace di trovare soluzioni non facili nei momenti più difficili. Ho avuto modo di interagire con lui specie durante il mio mandato da sindaco. Nel 2011, quando fu Ministro dell’Interno, andai da lui per ottenere il finanziamento di oltre 3 milioni di euro per quella che è oggi la caserma dei Vigili del Fuoco di Vittorio Veneto. Me lo assicurò e mantenne la promessa”.

Tornando in Veneto, si registrano anche le parole del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti: “Roberto Maroni ha scritto la storia del leghismo e quando fu chiamato a svolgere ruoli di primo piano dal Ministero dell’Interno a quello del Welfare sino alla Presidenza della Regione Lombardia, seppe essere uomo delle istituzioni al servizio del Paese.
Non fu una figura controversa come molti dipingono: era un uomo che non ha mai rinunciato a pensar di testa sua anche se ciò lo portava a scontrarsi, spesso con fratture evidenti, con Bossi e con l’entourage bossiano.
Era un uomo onesto, capace, una persona garbata e di buon senso: uno di migliori ministri degli Interni e del Welfare oltre che un grande presidente della Regione Lombardia. Fu in grado di prendere per mano la Lega nel momento della massima difficoltà e riaprire così il percorso politico autonomista che sembrava arenato.
Amava il mare e la barca a vela: il marinaio sa come affrontare le tempeste, il vero marinaio le evita. Ecco, Roberto Maroni era un vero marinaio, evitava le tempeste, ma se si trovava nel ben mezzo della burrasca sapeva tenere il timone e portare la barca in salvo. Che il vento ti sia sempre favorevole caro Bobo”.
Così invece Alberto Villanova in rappresentanza dell’intergruppo consiliare Lega-Liga Veneta: “Una figura che ha segnato non solo la storia della Lega, ma della politica italiana degli ultimi 30 anni. Un ministro eccezionale, la cui eredità ancora oggi è un patrimonio per tutti gli amministratori locali, e un presidente di Regione che è ancora oggi ricordato con grande affetto dai lombardi.
Ma prima ancora, un vero uomo della Lega, lui che è stato fondatore di quella Lega Nord sotto la quale noi tutti siamo nati. Se il nostro movimento è riuscito ad attraversare una fase delicata e complessa come quella a cavallo degli anni 2011 e 2012, lo deve assolutamente a lui.
Oggi però, per ricordarlo e ringraziarlo di tutto, in Consiglio regionale, gli abbiamo dedicato un minuto di silenzio”.
Infine, un pensiero del direttore responsabile di ViPiù, Giovanni Coviello: “Sembrava un alieno con la Lega di Bossi – ha scritto oggi nella chat di redazione -. Oggi, col livello di svariati suoi successori non possiamo che rimpiangerlo. Riposa in pace”.