Split payment, Boron (Zaia Presidente): “chiedo la modifica, le imprese italiane non sono il bancomat dello stato”

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“Con lo split payment, lo stato si finanzia sulle spalle delle nostre imprese: una norma contro le imprese italiane, i liberi professionisti, una norma che va immediatamente rivista”. Commenta così nella nota che pubblichiamo il Consigliere regionale Fabrizio Boron (Zaia Presidente) la decisione dell’Assemblea legislativa veneta, che ha votato oggi con 34 voti favorevoli e 7 astenuti, la Risoluzione n. 73, sottoscritta da numerosi Consiglieri regionali di maggioranza e a prima firma dello stesso Presidente della Quinta commissione, per l’abrogazione del cosiddetto split payment.
“Si tratta del nuovo meccanismo per la scissione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione che prevede nuove regole alla liquidazione dell’IVA da parte delle PA: in pratica – spiega Boron – le pubbliche amministrazioni che acquistano beni e servizi, qualora non siano soggetti passivi dell’IVA, devono versare direttamente all’erario l’imposta sul valore aggiunto addebitata in fattura dai loro fornitori. Ciò significa che sono le stesse PA a dover liquidare l’IVA sugli acquisiti effettuati senza che debbano provvedere i loro fornitori. A causa di questa norma, peraltro continuamente reiterata dal precedente Governo, le imprese si trovano nella costante situazione di vantare un credito IVA con l’erario. E nella totalità dei casi, per un periodo molto lungo, mettendo così a repentaglio la stessa liquidità delle imprese, esposte per mesi”.
“Un paradosso inaccettabile: le nostre aziende hanno bisogno di operare in modo rapido e con risorse certe. È per questo – conclude Boron – che ora che si è chiusa la stagione del Partito Democratico al Governo del paese, noi come Regione del Veneto chiediamo a tutti i parlamentari veneti e al nuovo esecutivo di lavorare per superare questa norma: o le aziende vengono rimborsate dell’IVA entro 30 giorni, o questa norma deve essere cancellata completamente”.